Esce "Dio ci deve delle spiegazioni"
Arriva il 6 febbraio il nuovo disco "Dio ci deve delle spiegazioni" degli Skiantos, i bolognesi che hanno lanciato il rock demenziale. Tra i brani "Il razzista che c'è in me". "Il testo è nato prima di episodi come quello dell'indiano bruciato a Nettuno - spiega Roberto 'Freak' Antoni, storico leader - a livelli più contenuti siamo tutti razzisti e sarebbe ora di ammetterlo per superare finalmente la nostra paura del diverso".
"Trattasi di lavoro discografico ad alto tentativo dintrospezione dicono gli Skiantos - come dimostrano i testi delle canzoni, e in parte anche lo stesso titolo, che si fa carico di alcune domande di carattere umano-esistenziale a largo respiro: Perché ci è stata affidata questa vita? Qual è la nostra missione sul Pianeta? Gli skiantos tentano, a loro modo, di dare una risposta: Riconosciamo una legittimità al dubbio, alla perplessità e alla dissenteria dei più scettici! solo gli scemi non provano dubbi .e su questo non abbiamo alcun dubbio!!
Da 32 anni, gli Skiantos usano l'arma dell'ironia per parlare del sociale, "ma senza mai fare cronaca, preferiamo - dice il cantante - offrire spunti di riflessioni anche polemici". Come fanno, ad esempio, nell'inedito 'Senza vergogna', un esperimento di 'liscio-metal' dove arrivano a ''sdrammatizzare su un argomento tabà come l'eroina", immaginando che il giovane protagonista, alla fine del brano, offra anche alla madre di bucarsi: ''abbiamo scritto questa canzone diversi anni fa e la volevamo far cantare a Raoul Casadei, però - racconta Fabio 'Dandy Bestia' Testoni, storico chitarrista del gruppo - dopo averla ascoltata si rifiutò di interpretarla, cosa abbastanza comprensibile, però sarebbe stata l'occasione di lanciare finalmente un valzer intrigante..".
Nel disco in uscita il 6 febbraio, dopo 5 anni di silenzio, gli Skiantos si permettono il lusso di scherzare su un tema che, di questi tempi, è diventato ancora più difficile della droga da sdrammatizzare: il lavoro. In "Una vita spesa a skivar la fresa" cantano che "chiunque può trovare un lavoro, ma deve essere in gamba per vivere senza e non sentirne la mancanza".
Roberto Freak Antoni (voce) e Fabio Dandy Bestia Testoni (chitarra e cori), entrambi anima storica del gruppo. Sul palco anche Max Magnus Magnani (basso e cori), Luca Tornado Testoni (chitarra), Gianluca La Molla Schiavon (batteria) festeggeranno insieme al loro pubblico i 32 anni di carriera (32 anni sulla cresta dellonta, come ama ripetere Freak Antoni) con il Il Fogna Tour. Il tour dellunico gruppo che parte dalle cantine per arrivare alle fogne.