Manca conferma ufficiale del decesso
"Stamani alle 7,30 ho ricevuto una mail dall'America che mi ha fatto sapere che Paul Newman non è più tra noi". Questo il laconico, e per ora non confermato, annuncio di Vincenzo Manes, presidente della fondazione Dynamo Camp di Limestre (Pistoia), che fa parte dell'organizzazione internazionale di solidarietà fondata dall'attore americano, con cui comunica la morte di Paul Newman alla festa annuale della fondazione.
La notizia della morte di uno degli ultimi mostri sacri di Hollywood ha già fatto il giro di molti blog, ma non vi è ancora alcuna conferma ufficiale del decesso dell'attore. Newman, 83 anni, è da tempo malato di carcro ai polmoni, ed egli stesso aveva annunciato di attendere serenamente la morte nella sua casa, e non nel letto di un ospedale.
E' stato indimenticabile protagonista di film come "Lo spaccone", "Nick mano fredda", "La gatta sul tetto che scotta", "La stangata", "Butch Cassidy", fino all'ultimo "Era mio padre" del 2002, L'esordio sul grande schermo risale al 1954 con "Il calice d'argento" di Victor Saville, poi nel 1956 la prima vera affermazione con l'interpretazione del pugile Rocky Graziano in "Lassù qualcuno mi ama" di Robert Wise.
Nel 1986, dopo trent'anni di carriera, vinse l'Oscar (che non ritirò in segno di protesta per le troppe volte che era stato candidato e mai premiato) come miglior attore per "Il colore dei soldi" di Martin Scorsese, sequel dello "Spaccone" in cui Paul Newman recitava al fianco di Tom Cruise.