Le opere al teatro Comunale di Bologna
Il "Pulcinella" e "Arlecchino" di Igor Stravinskij e Ferruccio Busoni diretti dal cantautore Lucio Dalla. Le due opere dell'avanguardia del '900 andranno in scena al Teatro Comunale di Bologna fino al 27 marzo, poi tour a Dublino e Liegi. In scena anche il giovane ballerino Alessandro Riga. Tra i prossimi progetti di Dalla un disco che uscirà a settembre, il singolo "Due dita sotto il cielo" sarà la colonna sonora di un film su Valentino Rossi.
L'esperimento di Dalla ha un obiettivo preciso: far tornare il melodramma a parlare il linguaggio dei giovani.
"L'avanguardia è vera - ha detto il cantautore nell'insolita veste di regista - quando la gente la usa. Arlecchino e Pulcinella sono due opere vivissime. Spero che a vedere questo nostro lavoro vengano molti giovani, specie quelli che non conoscono il melodramma e che, grazie a questi due autori, vi si potrebbero appassionare. Per ricordarsi che, se c'è un'arma pericolosa per il potere, questa è il teatro".
Dalla non è nuovo a esperienze registiche, anche se la rilettura di Arlecchino e Pulcinella è una cosa del tutto sui generis. Il cantautore bolognese non si è infatti limitato a fare la regia in senso tradizionale, ma ha scritto un brano inedito che servirà da prologo e sarà la voce del Pulcinella-narratore nell'Arlecchino. "La regia è stata un work in progress - ha raccontato Dalla - mentre stavamo lavorando una cosa ce ne faceva venire in mente un'altra".
Il divertissment di Lucio Dalla è un accostamento delle due maschere più celebri della commedia dell'arte italiana, interpretata da due autori dei primi del novecento. Pulcinella, coreografato da Luciano Cannito è ambientato in una grigia New York underground degli anni cinquanta, dove il personaggio, interpretato dalla stella nascente del balletto italiano Alessandro Riga, è la trasfigurazione della sete di potere e di denaro. Arlecchino è quasi il suo contraltare, l'altra faccia della stessa medaglia: messo in scena in un indefinito paesino italiano, l'opera è una satira feroce, uno sberleffo composto proprio quando l'Europa era funestata dalla grande guerra.
Due composizioni musicali diverse fra loro (presentate dall'orchestra del Comunale diretta da David Agler) una nata come un balletto, l'altra come un 'capriccio scenico', che fanno però entrambe parte di quello che il sovrintendente e direttore artistico del Comunale Marco Tutino ha definito il "Novecento gioioso". Perfetto, cioè, per parlare il linguaggio dei giovani nell'epoca di Internet.