spettacolo

Codice Da Vinci,prime indiscrezioni

"Non è un film contro la religione"

13 Feb 2006 - 18:35

Il film esce il prossimo 19 maggio negli Stati Uniti, ma sul "Codice da Vinci" diretto da Ron Howard con Tom Hanks e Audrey Tautou, vige il silenzio stampa. Ma le direttive della produzione sono state violate da uno dei protagonisti della pellicola: Jean Reno. L'attore (che nel film è Bexu Fache, un poliziotto francese particolarmente religioso) ha dichiarato: "E' un film, un giallo, un thriller, non una storia sulla religione".

"Io non sono religioso -ha aggiunto Reno - ma sono molto tollerante, nel senso che ognuno può credere in ciò che vuole. E poi questo non è un film sulla religione o un film contro la religione. Questa è la versione della storia come la vede Dan Brown, non come è stata in realtà. E' un film che con la religione non c'entra nulla". Pare tra le altre cose che Dan Brown abbia concesso un onore particolare a Jean Reno: "Quando l'ho incontrato mi ha confessato che il personaggio di Bexu Fache lo aveva creato pensando a me e che era felice che Ron mi avesse scelto per interpretarlo".

Paul Bettany, che invece interpreta il sicario dell'Opus Dei, l'albino Silas, uno tra i personaggi più controversi del libro ha dichiarato: "Ringrazio Ron Howard per avermi scelto anche se so che ci saranno polemiche e che verrò criticato, ma Ron mi ha dato la  possibilità di interpretare un ruolo difficile, che mi ha portato in  posti dove non ero mai stato e che  ha messo alla prova le mie capacità di attore. Uno pensa al titolo del film e si immagina un  grande colossal, una grande produzione, qualcosa di molto rumoroso, invece per me è stata un'esperienza molto personale, molto intima".

Il "Codice Da Vinci", la pellicola tratta dal discusso bestseller di Dan Brown, si qualifica già per essere il film evento della prossima stagione cinematografica, tanto che aprirà, fuori concorso, il festival di Cannes. L'Opus Dei, ritratta da Brown come la mano nera della chiesa, ha già sferrato un contrattacco massiccio e la Sony, che ha prodotto il film, ha organizzato anche un sito internet per i detrattori di Dan Brown, che in sostanza sostiene che la Chiesa ha nascosto l'esistenza della moglie di Gesù, Maria  Maddalena, ha creato la Bibbia a immagine e somiglianza delle necessità politiche del tempo e che la figura della donna è stata volontariamente sepolta dai potenti dell'epoca per poi diventare una tendenza tramandata nei secoli.

Gli Studios sapevano di muoversi su un terreno argilloso, così hanno affidato la direzione della pellicola a Ron Howard, l'ex Ricky Canningham di "Happy Days", la faccia da bravo ragazzo per eccezione. Dunque il regista perfetto per portare a casa un film il più simile  possibile al libro e smorzare allo stesso tempo polemiche troppo accese, che invece alla fine potrebbero rivelarsi controproducenti. Ron Howard con il suo Oscar per "A Beautiful Mind" e una filmografia perfetta per il pubblico americano è stata dunque scelta ponderata, anche perché dalle poche scene che si sono viste, pare che il regista abbia seguito per filo e per segno le indicazioni di Brown, assicurandosi il successo.

La giusta miscela doveva essere trovata anche per il cast e la scelta di Tom Hanks, uno dei più grandi attori contemporanei, per la parte dello studioso Robert Langdon, non è stata casuale, così come quella dei comprimari, ovvero Audrey Tatou, che interpreta Sophie Neveu la giovane crittologa nipote di uno scienziato che viene ucciso misteriosamente nel museo del Louvre; ma anche Ian McKellen, nei panni di Sir Leigh Teabing (poco cristallino studioso del mistero del Graal) Alfred Molina, che invece veste gli abiti talari del  Cardinale Aringarosa, a capo dell' Opus Dei, Paul Bettany e Jean Reno.

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