spettacolo

Jazz Meetings con Stefano Bollani

L'11 marzo esce il nuovo "I Visionari"

06 Feb 2006 - 16:21

Si chiama "I Visionari" ed esce il prossimo 11 marzo il nuovo lavoro del quintetto di Stefano Bollani, che abbiamo il piacere di scoprire in anteprima con il suo autore. Stefano pur essendo un musicista ancora giovane è già affermatissimo e la sua fama ha varcato da anni i confini nazionali. Tra l'altro ha suonato a fianco di nomi dela musica pop come Raf, Irene Grandi e Jovanotti. A valorizzarlo come jazzista è stato Enrico Rava.

Stefano cosa c'è in questo nuovo disco?
E' difficilissimo parlarne perchè c'è più di un' ora e mezza di musica, moltissimo materiale scritto per me e per il gruppo che abbiamo suonato negli ultimi due anni di concerti, ed è anche un doppio album. C'è una canzone come "Mamma Mia Dammi Cento Lire" e un pezzo di Modugno scritto per un film di Pasolini, dove canto io "Che Cosa Sono le nuvole" oltre a me suonano Nico Gori, Spinetti e Calcagnile e Petra Magoni che canta due brani in un altro pezzo c'è Paolo Fresu e in altri due il violinista Mark Feldman.

Il tuo quintetto è formato da musicisti di estrazione molto diversa tra loro.
Si io tendo a mettere insieme musicisti diversi, per cercare di creare un corto circuito, anche se non sempre questo sistema funziona. Credo che in questo caso invece abbia funzionato; il gruppo è composto da coetanei che comunque non hanno suonato molto insieme anche se ad esempio con Gori e Guerrini siamo stati compagni di conservatorio.

Quanto è stata importante per te canzone d'autore.
Più che altro mi ha formato la canzone in generale. Anche oggi quando scrivo pezzi ho in mente la canzone d'autore non solo il jazz, perchè a me piace molto la canzonetta. Amo anche Fabrizio De Andrè e i Beatles anche se raramente propongo loro cose dal vivo. Per me vanno gia bene così e non c'è bisogno che Bollani rifaccia le loro canzoni. Ascoltando i miei dischi a nessuno viene in mente, che mi piaccia Fabrizio De Andrè sono cresciuto ascoltando Carosone e Celentano e mi dispiace che
oggi la canzone sia diventata troppo stupida o troppo ricercata anche se ci sono eccezioni come: Capossella, Bersani e pochi altri. Per quanto mi riguarda, sono un cantante timido: canto un brano a sera nei concerti un brano in ogni disco mi dispice nono cantare quando ne sento la necessità.

Presenterete il disco dal vivo?
Si suoneremo l'11 marzo a Bergamo al Teatro Donizetti e questa estate al festival di Berchidda che organizza Paolo Fresu. Saremo anche a Napoli all' Arena Flegrea e a Roma a Villa Celimontana per una lunga tournèe estiva, che avrà  una data anche in Tunisia. In precedenza invece siamo andati tramite Umbria Jazz in Australia ed in Serbia.

Quale disco ti ha influenzato maggiormente?
E' molto difficile indicare un solo disco, anche se io sono particolarmente affezionato ad una raccolta di Charlie Parker della "Fabbri Editori", che mi ha fatto innamorare del jazz che ho scoperto a 12 anni.

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