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"Il vero horror? E' Bush"

Così Eli Roth sul nuovo "Hostel"

"Non c'è nulla di più spaventoso di George Bush e così la gente non trova di meglio che andare ad urlare al cinema".

Con queste parole il regista Eli Roth, pupillo di Quentin Tarantino, parla a Roma, fra il serio e il faceto, della sua nuova creatura, "Hostel", il film prodotto dall'autore di "Kill Bill" che sbarcherà nei cinema italiani il 24 febbraio. Negli Usa la pellicola, costata solo 4 milioni di dollari, ne ha incassati 100 milioni.

Durante la conferenza stampa romana, il regista di "Cabin Fever" - che sta già lavorando a "Hostel 2" - ha avanzato le proprie accese critiche nei confronti del presidente americano: "Bush sembra del tutto distaccato dalla realtà - ha detto Roth - Lui che è una persona che non è mai andata in guerra è riuscito a mandare tanti ragazzi a farla in Afghanistan e in Iraq e la gente è terrorizzata. E sulle cose orribili che avvengono in quelle guerre non si vede nessuna immagine in tv".

Questo, secondo il regista, spiegherebbe l'attrazione per i film dell'orrore manifestata dagli americani. A questo, Roth aggiunge una nota scherzosa: "Questo tipo di film sono quelli ideali per portarci una ragazza - ha affermato Roth - Tu vai lì con lei e non aspetti altro che, per il terrore, ti si butti addosso. O l'occasione di metterle tu una mano sulla gamba o prenderle la mano".

Il regista, nato a Boston nel '72, ha avuto l'onore di incontrare Dario Argento intervenuto alla proiezione del film:  "E' stato il momento più bello della mia vita - ha detto - Argento per me è sempre stato un regista di riferimento come d'altronde molti italiani come Lucio Fulci, Sergio Martino, Fernando di Leo e il Pier Paolo Pasolini di Salò".

"Hostel", che è stato criticato da più parti per la massiccia dose di violenza contenuta, racconta di due annoiati ragazzi americani, Paxto e Josh, che vanno per turismo sessuale in una desolata Slovacchia. Qui vengono coinvolti in una terribile macchina del terrore: quella di una organizzazione criminale che a pagamento offre a persone danarose la possibilità di torturare una vittima restando ovviamente impunita.