De Palma trova la sua protagonista
Le riprese partiranno solo in aprile, ma "The Black Dahlia" è già una pellicola molto attesa e "chiacchierata". Il film, che segna il ritorno sul set di Brian De Palma (cinque anni dopo "Femme Fatale") è tratta dal celebre romanzo noir di James Ellroy, che a sua volta si ispira ad un efferato delitto che sconvolse gli Usa del dopoguerra. Protagonista del film è Hillary Swank, che "ruba" il posto alla Johannson, precedente candidata.
Negli ultimi mesi si è detto molto sul film "La Dalia Nera". La vera novità riguarda proprio la protagonista della pellicola. La candidatura di Scarlett Johannson è stata ritirata per fare posto ad un'altra fuoriclasse del cinema americano, Hillary Swank. Dopo la stupefacente prova data nel film "Boys don't cry" - che le garantì un Oscar come Migliore attrice - la Swank non ha raggiunto il successo e la popolarità che meritava o che ci si aspettava. La partecipazione al film di De Palma potrebbe rappresentare una grande rivincita per quest'attrice, che, comunque, pochi giorni fa è stata nominata due volte ai Golden Globes (per il film "Million Dollar Baby" e per il tv movie "Iron Jawed Angels").
Per la Swank che arriva, c'è Mark Wahlberg che se ne va. Il giovane attore non sarà più nel cast di De Palma a causa di impegni per le riprese di "Italian Job 2". Avrebbe dovuto interpretare, accanto a Josh Hartnett, uno dei due poliziotti che indagano sul delitto. Le riprese di "The Black Dahlia" cominceranno ad aprile 2005, in Bulgaria.
Nella pellicola di De Palma, Hillary interpreta la misteriosa sosia di Betty Short (questo era il vero nome della vittima), che conquistò il soprannome "Dalia Nera" per i suoi capelli neri e perchè vestiva spesso tutta di nero. Il 15 gennaio 1947 il corpo di Betty venne trovato nei pressi di Hollywood. La giovane era stata torturata e picchiata, poi letteralmente segata in due, dissanguata e dopo morta persino sodomizzata. Il delitto sconvolse profondamente l'opinione pubblica americana e scatenò chiacchiere di ogni genere. Nei distretti di polizia di Los Angeles cominciò un via-vai di mitomani che si auto-accusarono del delitto, ma il vero colpevole non venne mai individuato.
Tra indagini ufficiali e non, si diffusero anche teorie piuttosto fantasiose sul possibile movente di un omicidio così cruento. Venne fuori che la Dalia Nera, originaria di una modesta famiglia, aveva un'unica ossessione: diventare attrice. E per varcare i cancelli degli Hollywood Studios, usava accettare compromessi di ogni genere da parte di uomini e donne. Ci fu, addirittura, chi parlò di una sua torbida relazione con Marilyn Monroe, chi di sue pericolose frequentazioni tra spie ed agenti segreti. Ma di prove valide neanche a parlarne. Nel 1987, James Ellroy rimase colpito dal caso e scrisse "The Black Dahlia", divenuto poi un cult del genere noir in letteratura. Il delitto di Betty Short è ancora senza un colpevole.