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Italoamericani contro "Shark Tale"

"Alimentano lo stereotipo del mafioso"

Gli italo-americani sono da agosto mobilitati contro gli stereotipi incarnati dagli squali mafiosi di Shark Tale (dal primo ottobre nelle sale americane).

Robert De Niro, che dà la voce a Don Lino, e Martin Scorsese si difendono. "Cerchiamo di avere un po' di umorismo, di imparare a ridere di noi stessi", ha detto Scorsese nella parte del pesce palla 'Sykes'.

"L'Italia ha dato così tanto, e per tanti secoli alla cultura del mondo. Tutti lo sanno. Ma ci sono anche personaggi reali, di altro genere, che hanno il diritto di essere rappresentati", gli ha fatto eco De Niro presentando a New York il ruolo di Don Lino, lo squalo modellato sul personaggio del 'Padrino' di Francis Ford Coppola che domina la malavita nel regno del mare. Personaggi come quelli del 'Padrino', appunto ma anche di 'Goodfellas' e di 'Mean Street', il film dell'esordio di Scorsese: "Anche allora parlavo di quell'ambiente, l'ambiente della strada, che rappresentava solo una parte della comunità italo-americana, ma era quella che conoscevo".

'Shark Tale' approda negli Usa preceduto da roventi polemiche: il film uscirà nelle sale americane a 12 giorni dalla festa del Columbus Day e gli italo-americani sono da settimane sul piede di guerra. Via i nomi italiani, eliminare ogni frase e gergo italo- americano, rimuovere i gesti che ricordano la cultura degli italiani d'America, ritirare dagli scaffali delle librerie tutti i volumi per bambini dedicati al film: questo è l diktat a tutto campo lanciato dalla Columbus Citizens Foundation di New York alla Dreamworks in vista dell'uscita americana del cartone del film d'animazione a cui danno le voci Robert De Niro, Martin Scorsese, Will Smith, Angelina Jolie e Renee Zellweger.

De Niro, i cui bisnonni vengono da Ferrazzano in provincia di Campobasso, dovrebbe ricevere il 18 ottobre a Roma la cittadinanza onoraria italiana e un mese fa l'Order od Sons of Italy, un'antica associazione di discendenti degli emigrati italiani, ha chiesto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di revocare l'iniziativa perché De Niro non ha fatto nulla per promuovere la cultura italiana negli Usa. Anzi, l'Osia e i suoi membri lo considerano responsabile, come anche i suoi film, di avere danneggiato in modo significativo la reputazione degli italiani e degli italo-americani".

Polemica la risposta dell'attore: "I personaggi che interpreto sono personaggi reali. Hanno lo stesso diritto di essere rappresentati di altri".

Dreamworks sostiene che il bersaglio dell'umorismo del film è la cultura pop: "E' una parodia di film di Hollywood, nello stile di Shrek", ha detto il portavoce Andy Spahn facendo notare che nel corso del film "i cattivi diventano eroi". Niente di tutto questo convince però Lawrence Aurana, il presidente dell'organizzazione degli italoamericani newyorchese, irritato nel vedere come agli esponenti di un'organizzazione criminale ittica protagonista del film siano stati dati nomi e atteggiamenti italiani, accompagnati dalle voci e dallo slang di De Niro e di Martin Scorsese.