spettacolo

Cinema, si è spento Piero Piccioni

Sue le colonne sonore dei film di Sordi

24 Lug 2004 - 12:13

Si è spento nella sua casa romana Piero Piccioni, noto compositore di colonne sonore di film autore di oltre cento brani. Era nato a Torino il 6 dicembre del 1921. Piccioni aveva scritto le musiche per quasi tutti i film di Alberto Sordi, ma aveva lavorato per un'infinità di pellicole italiane, tra cui quelli di Francesco Rosi, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Luchino Visconti, Antonio Pietrangeli, Bernardo Bertolucci e Vittorio De Sica.

Piccioni si può a pieno titolo definire l'alter ego musicale di Alberto Sordi, per il quale ha musicato quasi tutti i film girati da attore o da regista: da "Polvere di stelle" a "Incontri proibiti", da "Finché c'é guerra c'é speranza" a "Un italiano in America". Sue anche le colonne sonore di "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto" e "Tutto a posto e niente in ordine" di Lina Wertmuller, ma anche quella del film di Mauro Bolognini "Il bell'Antonio". Inizialmente noto con lo pseudonimo di Piero Morgan, Piero Piccioni debuttò come pianista nel 1938 alla radio, dove ritornò nel 1944 con l'orchestra "013", la prima orchestra di jazz che trasmette ai microfoni.

Tra i riconoscimenti ottenuti nella lunga carriera anche il Premio Madonna di Campiglio per il Cinema, ritirato da Piccioni un anno fa "per essere stato il grande compagno di strada dell'arte cinematografica di Alberto Sordi, musicando con particolare sensibilità e maestria le colonne sonore della maggior parte delle opere di Sordi, sia nella veste di attore che di regista". "Quando Alberto girava un film faceva davvero tutto - raccontava Piccioni - sceglieva gli attori, visionava i set. La musica pure nasceva lì al momento: Alberto mi raccontava l'idea del film ed io mettevo giù le prime note, poi osservavo le sue reazioni e quindi cominciavo ad elaborarla. Era molto sensibile ad un cero tipo di musica, specie ad alcune melodie tardo-romantiche". Quello con Albertone "era un rapporto cementato nel tempo", secondo Piccioni, che molti definivano "l'amico più amico di Sordi".

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