L'attore ricordato nel suo paese natale
Un destino beffardo ha unito, nella morte, due protagonisti del cinema italiano. Nino Manfredi ci ha lasciati nello stesso giorno in cui, dieci anni fa, si spegneva Massimo Troisi. L'attore partenopeo viene ricordato proprio in queste ore nel suo paese natale, San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, con la proiezione di filmati, una mostra a lui dedicata e il via alla nona edizione del Premio Massimo Troisi.
In comune avevano poco e non avevano mai lavorato insieme, ma sia Massimo Troisi che Nino Manfredi sono entrati nel cuore del pubblico per la loro straordinaria carica di umanità, oltre che per l'insuperabile ironia. Il 4 giugno entra dunque nella storia del cinema italiano come il giorno più triste. Un giorno in cui il sorriso si è spento, anche se per fortuna restano i capolavori di questi due grandi attori, scomparsi l'uno nel fiore degli anni (Troisi a 41 anni, stroncato da una malattia congenita al cuore), l'altro al tramonto dell'esistenza, dopo aver girato quasi cento film.
L'omaggio al protagonista di "Scusate il ritardo" a San Giorgio a Cremano prevede la presentazione dei due filmati, uno di Vincenzo Mollica realizzato per il Tg1 e "Buon Compleanno Massimo" di Marco Giusti realizzato in occasione della VIII edizione del Premio Massimo Troisi, nel 2003. La mostra "Massimo Troisi Attore" propone ricordi e oggetti della carriera cinematografica del comico, con scene dei suoi film, le scenografie, i costumi e i copioni de "La Smorfia", ma anche fotografie della vita privata e la famosa bicicletta utilizzata da Troisi nel suo ultimo film "Il Postino".
Prevista inoltre la proclamazione del vincitore del concorso per il migliore cortometraggio studentesco con cui inizia la IX edizione del Premio Massimo Troisi, la cui fase finale, la kermesse sulla comicità, quest'anno si svolgerà dal 6 all'11 luglio. La serata finale sarà condotta da Pippo Baudo.
Ha sottolineato il sindaco del paese campano, Riccardi: "Abbiamo cercato di ricordare la figura di Massimo Troisi senza clamori, come a lui sarebbe piaciuto, ma con discrezione e soprattutto con gesti e progetti significativi come il Premio Massimo Troisi ma anche l'intitolazione dei luoghi del suo vissuto: prima la piazza, a settembre una scuola, mentre gia' sono iniziati i lavori per la costruzione di un monumento funebre".