L'attore racconta a Tgcom24 il suo personaggio in "The History Boys" al teatro Elfo Puccini di Milano dal 10 al 31 dicembre
Anticonformista, bello, arrogante, seducente. Gli aggettivi per descrivere il suo personaggio si sprecano, eppure Angelo Di Genio che a teatro veste i panni del donnaiolo Dakin nella commedia "The History Boys", non si riconosce. Se da una parte gli piace il "dimenarsi tra uomini e donne", dall'altra l'attore - come spiega a Tgcom24 - non ama la sfrontatezza utilizzata per avere successo: "Io faccio prevalere le ragioni del cuore".
La commedia (regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani ) arriva a Milano dal 10 al 31 dicembre (a Capodanno sarà l'ultima volta in scena) al teatro Elfo Puccini e racconta la storia di un gruppo di adolescenti all'ultimo anno di college. Ragazzi molto diversi ma affiatati: dal leader della classe, Dakin, al fragilissimo Posner, innamorato - per nulla segretamente - di lui, fino al poco convenzionale Scripps. L'insegnante di inglese, Hector (Elio De Capitani) e quella di storia, Mrs Lintott (Debora Zuin), cercano di stimolare la loro curiosità al di là dei percorsi consueti e preconfezionati, infischiandosene del prestigio, mentre il preside (Gabriele Calindri), per buon nome della scuola, li vorrebbe tutti a Oxford o Cambridge. Si apre così uno scontro che vedrà scendere in campo anche un giovane professore, cinico e ambizioso (Riccardo Bocci), incaricato dal preside di dare una "ripulita" allo stile dei ragazzi, renderlo più brillante...
Angelo, qual è l'aspetto che ti affascina di più e quale quello che invece non sopporti del tuo personaggio?
Comincio subito da quello che non mi piace. E sono tantissime le cose che non approvo del personaggio. Primo fra tutti la sfrontatezza, il suo modo di utilizzare gli altri per arrivare, per avere successo. Questo non potrei mai concepirlo. E' un ragazzo che sa di essere bello e seduce attraverso gli atteggiamenti, il linguaggio... Io invece faccio sempre prevalere le ragioni del cuore. Sono per la condivisione. La cosa che mi piace di più di Dakin è però la libertà, si sa dimenare dal punto di vista sessuale, sceglie uomini e donne, è uno fuori dagli schemi...
E' difficile vestire i panni di un adolescente?
A parte sbarbarsi (ride, ndr) proprio ora che stavo facendo ricrescere la barba e che in molti mi dicevano che mi stava anche bene... Tornare indietro, ai 18-19 anni, è comunque un processo interessante. Ti fa recuperare alcuni aspetti, come quello dell'essere diretti, tipico degli adolescenti, senza filtri...
Fai questo personaggio da anni e ormai conoscerai la parte a memoria... ti è mai capitato di dimenticare le parole?
Certo, e ci sarebbero molti aneddoti da raccontare. In una scena di seduzione, ad esempio, ho avuto un blocco e il mio collega mi guardava allarmato. Sono stati momenti di panico totale. Succede come a scuola, quando cominci a dire emmmhhh emmh... e il collega ti guarda con quell'aria del prof che ti ha sgamato 'vabbè, non hai studiato, che facciamo?' per fortuna in un modo o in un altro ci se ne esce sempre... ma che brutta figura!
Il tuo Dakin seduce uomini e donne, nessun imbarazzo ad esempio con le scolaresche?
Dipende dal pubblico che hai davanti. C'è una battuta in cui chiedo al prof di succhiarmi l'uccello che a volte viene presa gelidamente, altre con risatine... quella però in cui voglio portarmi a letto la segretaria del preside alludendo alle tette enormi è sempre un successo...
Nella commedia di Alan Bennet, si citano poesie di Auden e Withman... tutti e tre scrittori omosessuali...
Però nel testo c'è molto pudore, quasi imbarazzo, tutti e tre hanno vissuto la loro omosessualità in modo diverso...
A Milano è già tutto esaurito, un bel traguardo per uno spettacolo di teatro...
Mi stupisco ancora oggi per il tutto esaurito ed è una cosa bellissima. Si premia il lavoro di tanti, che ci credono, che ogni giorno cercano di lanciare messaggi nuovi, di dire che si può cambiare, facendo cose importanti.
Voi che fate teatro non siete un po' snob?
Non so, di certo se penso a quelle piccole cose che ho fatto in tv mi pento amaramente. Non dico che la tv o le fiction siano tutte brutte... Io poi guardo tutto in streaming, non ho la tv. Anche se non è facile vivere di solo teatro, spesso si arrotonda con la moda, che mi piace tantissimo, o con gli spot quando si ha la fortuna di farli, perché c'è anche l'affitto da pagare e sei figlio di un portalettere e di una portinaia è tutto più difficile. Devi essere davvero motivato, devi amarlo molto questo mestiere.
Immagino che ti piacerebbe fare cinema...
Certo, ma ormai i registi non solo non vengono più a teatro, ma non fanno neanche più i provini. Non rischiano, ci sono le lobby. Prendono attori importanti, si siedono a tavolino e costruiscono le parti su di loro.
Ma un ruolo che ti sarebbe piaciuto interpretare?
Al cinema non mi viene in mente niente, in tv, sempre in streaming, guardo tante serie americane. Impazzisco per Mad Men, il protagonista Jon Hamm è proprio bravo. E anche figo...
THE HISTORY BOYS
Elfo Puccini, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33 - Da martedì 10 a martedì 31 dicembre - Orari: martedì/sabato ore 20:30 - Tutte le domeniche e il 26 dicembre ore 16:00 - ATTENZIONE: Lo spettacolo non andrà in scena dal 23 al 25 dicembre - Prezzi: intero € 30.50 - ridotti € 27 e € 16 - martedì € 20; 31 dicembre - Dopo lo spettacolo brindisi di mezzanotte al bistrot del teatro con tutta la compagnia Prezzi: Intero € 65 Ridotto € 45 (minori di 15 anni)