IN SCENA A MILANO

Deniz Ozdogan, una Giulietta "folle d'amore".

L’attrice turca è in scena a Milano con Scamarcio nel "Romeo e Giulietta" di Valerio Binasco

15 Feb 2012 - 19:07
 © Ufficio stampa

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Dal 14 al 19 febbraio Deniz Ozdogan sarà al Teatro Smeraldo di Milano a fianco di Riccardo Scamarcio nello spettacolo "Romeo e Giulietta", un classico rivisto in chiave contemporanea dal regista Valerio Binasco. La Ozdogan, attrice 28enne con una lunga carriera alle spalle iniziata al Teatro Comunale di Istanbul quando aveva solo cinque anni, interpreta una Giulietta inedita, vivace e pronta a tutto per il suo Romeo.

Valerio Binasco ha attualizzato "Romeo e Giulietta", inserendo la vicenda dei due amanti veronesi in un contesto contemporaneo. Lei come riassumerebbe le principali novità di questo spettacolo?
Quello rappresentato è un amore che nasce dall’asfalto e Binasco ha avuto il coraggio di costruirlo questo asfalto che è sinonimo della rabbia e della lotta degli innamorati per cambiare lo cose. Fino a ora io non avevo particolare simpatia per Giulietta e ho capito che era perché l’avevo sempre vista con la sua purezza un po’ finta, creata da uno sguardo maschile. La Giulietta che interpreto, invece, è folle di amore, piena di ormoni e di voglia di vivere e travolta dal turbine della sua femminilità che sta sbocciando. Questa Giulietta mi ha spalancato il cuore, attraverso di lei ho ritrovato la magia del primo amore, quello vissuto pienamente perché ancora non ci sono state ferite e delusioni. L’altra novità è la nostra compagnia: un gruppo di giovani pirati che si divertono e giocano sul palcoscenico portando la loro voglia di vivere.

Ci parli un po’ di Riccardo Scamarcio, suo partner sul palco.

Riccardo Scamarcio è stato davvero una bella scoperta. Su di lui c’erano molti pregiudizi invece sul palco e dietro le quinte ho scoperto una persona meravigliosa, aperta, luminosa con tanta voglia di giocare e di imparare. E’ stato bello lavorare insieme a lui.

Questo spettacolo ha avuto un grande successo soprattutto tra i giovani, ciò significa che l’amore shakespeariano è ancora attuale?
L’amore è ancora attuale e lo sarà sempre. Shakespeare è riuscito a fare una sorta di lastra all’amore toccandone il midollo, questa è la sua grande forza. Per me è stata una scoperta incredibile vedere questi giovani che venivano a vedere lo spettacolo da ogni parte d’Italia, organizzandosi in gruppi, addirittura con pullman e ripartivano entusiasti dopo essere stati in teatro per più di tre ore.

Come mai dal Teatro Comunale di Istanbul a 19 anni ha deciso di trasferirsi in Italia?

Facevo teatro già da quando ero molto piccola ma mi era venuta voglia di vedere cosa accadeva nel resto del mondo. Dell’Italia mi appassionava l’opera del grande Giorgio Strehler e, per di più, ero innamorata della Commedia dell’Arte. Una spinta molto forte, infine, è stata l’amore per un ragazzo romano che mi ha convinta definitivamente a trasferirmi. L’Italia mi ha dato sicuramente tanto amore, qui ho conosciuto anche mio marito.

Dunque è in Italia da circa 10 anni, cosa le manca del suo Paese?

Ci sono giorni in cui non penso nemmeno alla Turchia e altri in cui mi manca talmente tanto che quasi non riesco a respirare. Quando torno a Istanbul mi sembra di recuperare uno sguardo a 360° perché so perfettamente cosa c’è intorno a me e sento la forza e il peso della mia storia. In Italia, invece, guardo solo avanti e mi sento più leggera. Dal punto di vista artistico devo dire che il pubblico turco è più vivo, più attivo, più curioso. Ci sono molti problemi ma c’è anche tanta voglia di discuterne e di cambiare le cose e questo si riflette nel teatro che è più vivo, più cattivo di quello italiano.

Uno dei suoi connazionali più famosi in Italia è Ferzan Ozpetek: vi conoscete, ha avuto modo di frequentarlo? Le piacerebbe lavorare nel cinema con lui o magari con altri registi?

Certo che conosco Ferzan, quando ero da poco arrivata in Italia mi faceva stare con lui sul set per impararne i segreti, è stato molto accogliente con me. Avremmo dovuto lavorare insieme già da tempo ma poi ci sono stati dei problemi burocratici con il mio permesso di lavoro e non abbiamo più potuto portare avanti i nostri progetti ma prima o poi lo faremo sicuramente. Il cinema comunque mi attira e in particolare mi piacerebbe lavorare con registi italiani come Crialese, Bellocchio, Garrone, Sorrentino e Virzì.

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