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Diffida di Vasco, Nonciclopedia chiude

Il sito satirico sospende il servizio e invita a "ringraziare" il cantante. La replica: "Libertà di stampa non è libertà di offendere"

Evidentemente la nuova passione di Vasco Rossi per il Web ha dei limiti.

Il sito di satira "Nonciclopedia" ha infatti sospeso il servizio dopo una diffida giunta dagli avvocati del rocker per la pagina a lui dedicata che, a loro parere, conteneva elementi diffamatori. Il sito ha annunciato la sospensione invitando a lasciare un messaggio per "ringraziare" Vasco. "Libertà di stampa non è libertà di offendere" ha replicato l'entourage del cantante.

Stando alla ricostruzione dei fatti presentata dagli amministratori di Nonciclopedia, gli avvocati avrebbero mandato una diffida al sito nel febbraio del 2010, chiedendo di cancellare la pagina dedicata a Vasco perché gravemente diffamatoria. A questo punto Nonciclopedia si sarebbe dichiarata disponibile a eliminare le parti contestate ma da quel momento i legali del cantante non avrebbero più risposto.

Caso chiuso? Tutt'altro, perché da agosto di quest'anno gli admin del sito sono stati convocati dalla polizia postale. Da qui la decisione di sospendere il servizio. Ovviamente facendo un'uscita di scena nello stile di Nonciclopedia, ovvero con una ironica ricostruzione degli eventi e con un invito agli utenti a "ringraziare Vasco Rossi".

LA REPLICA DELL'ENTOURAGE DI VASCO
Difendersi dagli insulti che piovono in maniera gratuita e non si sa per quale motivo, non è solo lecito, è doveroso: liberta di stampa non è libertà di offendere''. Così la portavoce di Vasco Rossi, Tania Sachs, intervenuta così per commentare la vicenda.

"Più di un anno fa - ha spiegato la Sachs - nel febbraio 2010, abbiamo sporto querela per diffamazione nei confronti del sito Nonciclopedia che degli insulti contro Vasco Rossi aveva fatto la sua bandiera. Insulti quotidiani e gratuiti, insulti a tempo perso e senza alcun motivo. A un anno e mezzo circa dalla denuncia per diffamazione il magistrato in questi giorni ha riscontrato che gli elementi di reato per diffamazione esistono tutti e lo ha comunicato alle parti. In seguito alla comunicazione del magistrato, gli ammministratori di quel sito hanno deciso autonomamente di chiudere il sito perché si sono evidentemente accorti di essere nel torto''.

Vasco Rossi, ha precisato la sua storica portavoce ''non ha mai chiesto la chiusura del sito, ha molto semplicemente chiesto al suo avvocato di difenderlo in sede giudiziaria dalla diffamazione, persistente. E' evidente che non sono vittime, ed è un giudice a decidere che sussiste il reato per diffamazione, cosa ben diversa dal definirsi un sito di satira".