Dal 14 al 16 novembre per raccontare la contemporaneità afrodiscendente tra cinema, arte, musica e riflessione
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L'Afrobrix Film Festival torna a Brescia. La sesta edizione del primo festival italiano interamente dedicato all'afrodiscendenza e alle culture afroeuropee, dal 14 al 16 novembre, offrirà una fusione unica di cinema, arte, musica e riflessione. Laboratorio culturale innovativo che celebra la diversità e l'energia delle comunità afrodiscendenti di oggi, la manifestazione offre uno spazio privilegiato per esplorare e raccontare la ricchezza e la complessità di queste realtà in continua evoluzione.
Il direttore artistico Fabrizio Colombo spiega: "Continuiamo a essere un punto di riferimento dove si incontrano le comunità africane presenti sul territorio e le realtà afrodiscendenti delle seconde e terze generazioni. Con la cultura e l’arte, Afrobrix rinnova la sua battaglia contro narrazioni escludenti, xenofobe e razziste, restituendo dignità e visibilità a identità troppo spesso ignorate".
All'interno della sezione dedicata ai lungometraggi, ad aprire il festival, venerdì 14 novembre sarà "Nyumba" (Italia) di Francesco Del Grosso, un racconto intenso e umano sulle storie migranti, lontano dai cliché dell’accoglienza e dell’immigrazione, capace di restituire un’esperienza di scambio e reciprocità. Il giorno dopo sarà protagonista "Katanga - La danse des scorpions" (Burkina Faso), diretto da Dani Kouyaté, vincitore dell’Étalon d’Or al FESPACO di Ouagadougou. Il film rilegge il Macbeth di Shakespeare in chiave africana, fondendo potere, destino e spiritualità in un affresco visionario. Domenica 16 novembre sarà la volta di "Memory of Princess Mumbi" (Svizzera/Kenya) del regista Damien Hauser. Presentato alle Giornate degli Autori di Venezia, immagina un’Africa del futuro attraverso una narrazione metacinematografica e un mockumentary che utilizza l’intelligenza artificiale come parte integrante del racconto stesso. Sarò proiettato anche "My Father’s Shadow" (Nigeria) di Akinola Davies Jr., primo film nigeriano presentato a Cannes che ci offre uno spaccato intenso e doloroso della Nigeria, dove la durezza del regime militare fa da sfondo a una profonda riflessione sulla paternità.
Il concorso dei cortometraggi rappresenta il cuore pulsante del festival. Undici i titoli selezionati, provenienti da Francia, Regno Unito, Belgio, Cipro, Spagna, Portogallo e Italia. Le opere affrontano temi come la memoria familiare, le relazioni intergenerazionali, la nostalgia della diaspora e la ricerca di equilibrio tra le radici africane e la vita nelle società europee. Afrobrix propone anche incontri, talk e momenti performativi. Venerdì 14 novembre si terrà il talk "Remigrazione e riconquista: la retorica di un ritorno impossibile", con Francesco Del Grosso, Franco Valenti, Raisa Labaran e Simao Amista, moderati da Francesca Sanneh. Domenica 16 novembre sarà la volta de "La sacralità della cura: resistenza e comunità nella diaspora femminile afrodiscendente", con Ndack Mbaye, Fatima El Mouh e Naomi Di Meo, che rifletteranno sul ruolo delle donne come custodi di cura e memoria collettiva.