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"Ma pure questo è amore"... quando la vita ti offre un'altra chance

Al Teatro Linguaggicreativi di Milano fino al 7 aprile il nuovo spettacolo scritto e diretto da Simona Migliori

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Quante sfumature ha l'amore e quali sono le forme che assume e le vie che intraprende nel corso della vita di ognuno di noi? A queste domande Simona Migliori, giovane regista e autrice milanese risponde con un testo delicato e intenso, che ha debuttato in prima nazionale al Teatro Linguaggicreativi di Milano e sarà in scena ancora fino al 7 aprile: "Ma pure questo è amore". Gabriele Genovese e Valeria Perdonò i due bravi attori che "raccontano" questa storia di ragazzi fuori posto, sogni infranti, scelte sbagliate e desideri che potrebbero diventare realtà...

Giorgia, ha 18 anni, fa il liceo classico, frequenta i ragazzi del muretto, ma non riesce a sentirsi se stessa in nessun luogo e con nessuno, tranne forse che con Salvatore, giovane "bifolco" del quartiere Barona, zona sud-ovest di Milano. Lui è il boss del quartiere, sulla panchina del parco Teramo fa i suoi affari, ogni sera, dalle 22 in poi: droga, soldi e giochi sporchi. Si conoscono in palestra, diversi ed affini ad un tempo, inadeguati in un mondo a cui entrambi, per ragioni diverse, non sentono davvero di appartenere. L'attrazione è forte, ma quando sembra che qualcosa stia nascendo tra loro, forse amore, ma chissà... quando sembra che qualcosa possa cambiare per entrambi, la vita decide altrimenti. Salvatore viene arrestato, le loro strade si dividono.

Per incrociarsi di nuovo 20 anni dopo, casualmente nella stessa palestra dove si erano incontrati per la prima volta. Lui uscito dal carcere, senza un futuro, senza una speranza, lei invischiata in una ordinata e apparentemente perfetta vita borghese, tre carte di credito, una bella casa e un marito con un lavoro prestigioso. Una vita nella quale, come vent'anni prima, si sente fuori posto e che le ha rubato persino la capacità di urlare.

Ed è con un urlo soffocato che si apre lo spettacolo. Quello di Giorgia appunto, che a Salvatore rivela il suo dramma più profondo di madre mancata, che un figlio non lo può avere, ma lo desidera più di ogni altra cosa. Un desiderio, che le ha mangiato l'anima e l'ha trasformata in una donna cinica e arrabbiata...

Da questo incontro, improbabile e malconcio, sboccia un germoglio... d'amore. Avviene pian piano, tra i continui flashback "cinematografici", che riportano a 20 anni prima, mentre Salvatore racconta di sua madre, che ogni settimana entra silenziosamente nella palestra abbandonata, un tugurio diventato la sua casa, per pulire, rassettare e lasciare 50 euro sul tavolino o del figlio di 3 anni, che sta con gli assistenti sociali. E avviene mentre Giorgia gli vomita addosso tutta la sua rabbia, la sua frustrazione e il suo dolore di donna imperfetta, perché incapace mettere al mondo un figlio.

Simona Migliori ha scritto un testo che parla ad ognuno di noi, di scelte sbagliate, di destini apparentemente irreversibili, di incontri che ti cambiano la vita, di svolte possibili. E di amore, quasi mai strillato, bensì taciuto e fatto di infinite nuances, spesso invisibili.
Gabriele Genovese e Valeria Perdonò mettono in scena con una lodevole prova attoriale, due personaggi vivi ed intensi in novanta minuti di spettacolo durante il quale si ride e ci si commuove allo stesso tempo, perchè di questo è fatta la vita. Di questo è fatto l'amore.