Torna al cinema Francois Cluzet, che il pubblico ha amato in "Quasi amici". Tgcom24 vi presenta una clip in anteprima
Arriva nel sale italiane il 22 dicembre "Il medico di campagna", film che vede protagonista François Cluzet, amato dal pubblico in "Quasi amici". Questa volta interpreta un medico di campagna devoto al proprio lavoro e dotato di una straordinaria umanità nei confronti dei suoi pazienti. Al suo fianco un’affascinate Marianne Denicourt, in una storia di empatia e umanità. Tgcom24 vi presenta un video in esclusiva.
Il film racconta la storia di un paesino di campagna dove tutti gli abitanti possono contare su Jean-Pierre, il medico che li ascolta, li cura e li rassicura giorno e notte, sette giorni su sette. Malato a sua volta, Jean-Pierre assiste all'arrivo di Nathalie, che esercita la professione medica da poco tempo e ha lasciato l'ospedale dove lavorava per affiancarlo. Ma riuscirà ad adattarsi a questa nuova vita e a sostituire colui che si ritiene... Insostituibile?
"Prima di dedicarmi al cinema, facevo il medico - racconta il regista, Thomas Lilti -. Grazie alla mia professione ho avuto modo di fare delle sostituzioni in ambiente rurale. Quegli anni durante i quali, da giovane, sono stato chiamato a fare le veci di medici di grande esperienza che esercitavano in campagna, mi hanno molto aiutato a crescere. Una volta diventato regista, mi è naturalmente venuta voglia di trasformare tutto il materiale che avevo immagazzinato in precedenza in un film. Dal punto di vista di uno sceneggiatore, la figura del medico di campagna è in assoluto tra le più romanzesche”.
"Ho sempre desiderato fare l'attore, non per recitare ma per vivere, per vivere i personaggi - afferma il protagonista, François Cluzet -. Grazie a questo mestiere ho vissuto molti pezzi di vita come se fossero vite intere. L'idea di credere di essere un medico è sempre stato un sogno. Penso che siamo in molti a desiderare di avere il tipo di rapporto con gli esseri umani, con la salute, con la guarigione, con il fallimento, con tutti gli sconvolgimenti melodrammatici che offre l'esercizio della medicina”.