FuoriSalone, la Foresta liquida che "salva" le città dalla CO2
Vincitore dell'edizione 2022 del premio internazionale RoGuiltlessPlastic, il progetto consiste nell'utilizzo di masse di microalghe che assorbono significative quantità di anidride carbonica, emettendo ossigeno
Nasce per bonificare l'aria delle città, grazie alla fotosintesi di masse di microalghe, il progetto "Foresta liquida", vincitore dell'edizione 2022 del premio internazionale RoGuiltlessPlastic nella categoria Innovative e Tech Projects che richiede a ricercatori, studiosi, università, studenti e aziende di presentare progetti sul tema del re-waste, capaci di trasformare i rifiuti in ricchezza.
Il progetto, presentato in anteprima alla rassegna RoGuiltlessPlastic di Rossana Orlandi al FuoriSalone, nasce dalla sperimentazione del Green Propulsion Laboratory - Veritas di Venezia, trasformata in un "prodotto di design" dai ricercatori dell'Università IUAV di Venezia con il supporto creativo dello Studio Ghigos e coprodotto dal fablab Design Differente.
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Il progetto è frutto delle sperimentazioni di Graziano Tassinato e consiste nell'utilizzo di masse di microalghe che assorbono significative quantità di anidride carbonica, emettendo ossigeno. Le colonie di microalghe sono contenute in cilindri alimentati con anidride carbonica insufflata, proposti come elementi di arredo urbano.
"Le tecnologie studiate da GPLab e trasformate in prodotti di design, come lampade o arredi urbani, - spiega Laura Rabboni chief revenue della startup -potranno sfidare grazie alla loro fotosintesi concentrata il problema della CO2 nell'atmosfera e superare un'autentica fragilità delle nostre aree urbane".
Le alghe e la loro "efficienza" - Questo grazie al fatto che le alghe assorbono significative quantità di anidride carbonica, emettendo ossigeno. Secondo gli studi dietro al progetto, le alghe riescono infatti ad usare l'energia solare in maniera efficiente e fanno fotosintesi come un normale albero, sebbene le loro dimensioni siano quelle microscopiche dei batteri; e se le normali foreste di alberi "lavorano" con 20 parti per milione di anidride carbonica e impiegano qualcosa come vent'anni per crescere, le colonie di microalghe, composte anche da un miliardo di cellule per centimetro cubo, utilizzano fino al 6% di CO2 e prosperano a grande velocità, in poche ore.
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