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Ue, i Fondi europei messi in campo per sostenere lo sviluppo delle regioni e affrontare al meglio la fase post-Covid

La politica di sviluppo regionale e quella di coesione si avvarranno di 243 miliardi di euro per il periodo 2021-2027

Durante la plenaria di giugno, il Parlamento europeo ha adottato il "pacchetto coesione" che andrà ad interessare i principali fondi regionali: il Fondo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo di coesione (FC), il programma di cooperazione territoriale europea Interreg, così come i regolamenti sulle disposizioni comuni che comprendono gli obiettivi per i fondi. Obiettivo: rendere più efficaci gli investimenti e allinearli alla transizione delle regioni verso un'Europa a neutralità climatica, in linea con il Green Deal europeo e il piano di ripresa post-Covid.

La priorità dell’Ue - Lo sviluppo delle regioni europee procede a ritmi diversi, ecco perché il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale rappresenta una delle priorità dell'Ue.

 

Il budget stanziato - In seguito all'adozione da parte del Parlamento europeo del "pacchetto coesione", la politica di sviluppo regionale e quella di coesione si avvarranno di 243 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, per far fronte a una situazione notevolmente aggravata a causa della pandemia. I finanziamenti serviranno a sostenere l'azione per il clima, i programmi sociali e lo sviluppo urbano sostenibile.

 

Gli obiettivi della politica di coesione - Una parte importante dei finanziamenti sosterrà i progetti che promuovono la crescita intelligente e un'economia più sostenibile. In futuro la politica di coesione dovrebbe:

 

- destinare almeno il 30% dei fondi regionali all'azione per il clima;

 

- rispettare gli obiettivi ambientali, climatici, di biodiversità e relativi all’economia circolare;

 

- investire nella crescita sostenibile e nella creazione di posti di lavoro;

 

- offrire un supporto su misura a regioni periferiche, isole e aree spopolate;

 

- puntare su ricerca e innovazione;

 

- destinare almeno l'8% dei fondi FESR allo sviluppo urbano sostenibile.

 

Gli Investimenti che resteranno fuori - Resteranno esclusi da questo ambito gli investimenti relativi all'energia nucleare e ai combustibili fossili. L’unica eccezione è rappresentata dai progetti che mirano a sostituire il petrolio con il gas naturale. Questi ultimi infatti potranno continuare ad essere finanziati fino al 31 dicembre 2025.

 

Con l'obiettivo di aiutare le regioni nella fase di ripresa post-Covid, i suddetti fondi andranno a sostenere la cultura, il turismo sostenibile, la digitalizzazione e il rafforzamento della politiche sanitarie.

 

Come verrà finanziata la politica di coesione? – Attraverso il bilancio a lungo termine dell'Ue e attraverso “Next Generation EU”, lo strumento di ripresa per sostenere i paesi dell'Ue colpiti dalla pandemia di Covid-19.

 

Vediamo dunque gli importanti strumenti finanziari a sostegno delle regioni:

 

Il Fondo europeo di sviluppo regionale - Creato nel 1975, ha come obiettivi la riduzione del divario nello sviluppo delle regioni europee e del ritardo delle regioni svantaggiate, ma anche il sostegno alla trasformazione delle regioni industriali in declino. Riserva, inoltre, una particolare attenzione alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici.

 

Interreg - Creato nel 1990, si occupa del sostegno a progetti transfrontalieri in materia di salute, ambiente e altro, aiutando la cooperazione transfrontaliera, transnazionale, interregionale e delle regioni ultraperiferiche. Fornirà finanziamenti per azioni legate al clima e ai programmi sociali, compresa la salute pubblica, così come per piccoli progetti.

 

Il Fondo di coesione (FC) - Istituito nel 1994, sostiene gli investimenti nel campo dell'ambiente e delle reti transeuropee e finanzia progetti nell'ambito dell'obiettivo "investimenti per la crescita e l'occupazione". Si rivolge inoltre ai progetti negli Stati membri con un reddito nazionale lordo pro capite inferiore al 90% della media dell'Unione.

 

Il Fondo per una transizione giusta - Nell'ambito del piano di investimenti per il clima, ha la funzione di sostenere i territori che dipendono dai combustibili fossili e che sono i più colpiti dalla transizione verso la neutralità climatica. Approvato dal Parlamento nel maggio 2021, riceverà 7,5 miliardi di euro dal bilancio dell'Ue per il 2021-2027 e 10 miliardi di euro dal meccanismo di ripresa dell'Ue.

 

Inoltre, le regioni europee riceveranno aiuti attraverso React-EU, il nuovo strumento per aiutare i settori più colpiti dall'impatto economico della pandemia.

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