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Covid e turismo, ecco le misure adottate dall'Ue per sostenere il settore durante la pandemia

Il Parlamento Ue ha chiesto azioni forti e mirate per aiutare uno dei settori strategici per eccellenza dell'economia europea

Dall'inizio dell'emergenza Covid l'Ue ha messo in campo risorse e misure ad hoc per sostenere il turismo e salvaguardare posti di lavoro. Un'impresa resa complicatissima da una pandemia che da un anno a questa parte ha impattato in modo drammatico su un settore che, da solo, rappresenta quasi il 10% del pil europeo. Tra agevolazioni fiscali e sostegni finanziari importanti, ripercorriamo allora tutte le misure messe in campo dall'Ue per salvare il turismo e i lavoratori del settore.

I numeri - Qualche cifra in ordine sparso per comprendere appieno l'incidenza del turismo sull'economia Ue:

 

22-26 milioni - E' il numero di persone che lavorano, direttamente o indirettamente, nel settore turistico europeo.

 

9.5% - E' la percentuale rappresentata dal turismo nel pil totale dell'Ue.

 

3 milioni - Si tratta del numero di imprese europee (in larga parte piccole e medie) il cui core business è il turismo.

 

Facile intuire quanto la pandemia stia provando questo settore, a dir poco strategico per il presente e per il futuro dell'Ue, e quanto stia impattando drammaticamente soprattutto su quei Paesi che dipendono fortemente dal turismo come Italia, Grecia e Spagna.

 

Osserviamo allora i numeri più importanti della crisi attuale:

60% - Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale del Turismo dell'Onu, è la percentuale relativa al calo del turismo internazionale;

 

840-1000 miliardi - E' la stima della perdita totale per l'industria mondiale dei viaggi;

 

6 milioni - E' il totale dei posti di lavoro persi.

 

Le misure dell'Ue - Sin dalla primavera del 2020, l'Ue si è mossa per garantire liquidità alle imprese del settore turistico. Ma non solo. Vi sono state:

- agevolazioni fiscali;

- maggiore flessibilità per le regole sugli aiuti di Stato;

- sostegno al settore aeroportuale con sospensione delle regole di assegnazione delle fasce orarie (decollo e atterraggio).


Il 13 maggio, la Commissione europea ha pubblicato orientamenti e raccomandazioni sul turismo e sul trasporto per aiutare i Paesi dell'Ue a eliminare gradualmente le restrizioni di viaggio, ripristinare i servizi di trasporto e riaprire le imprese turistiche.


Il 4 settembre, la Commissione ha poi proposto che gli Stati membri coordinino le misure che restringono la libera circolazione durante la pandemia. La coordinazione a livello europeo ridurrebbe l'incertezza causata dalla varietà di norme nazionali per i viaggiatori e le imprese. La proposta include criteri e soglie comuni per introdurre misure restrittive, per valutare i rischi nell'Ue e per gestire i passeggeri in arrivo da zone ad alto rischio. Se i Paesi decidono di introdurre nuove restrizioni, devono informare i cittadini in maniera chiara e tempestiva.

 

Nella risoluzione approvata il 17 settembre il Parlamento europeo ha sostenuto la proposta della Commissione per il coordinamento delle misure restrittive e chiesto un'armonizzazione delle valutazioni sanitarie e delle altre misure.


Il ruolo del Parlamento Ue - Da marzo 2020 la commissione parlamentare Trasporti e turismo del sta chiedendo azioni forti e coordinate da parte dell'Ue. In particolare, ha invitato la Commissione europea a presentare un piano d'azione forte per il salvataggio del turismo, all'insegna dunque di un'assistenza nazionale ed europea tempestiva per il settore e una pianificazione degli strumenti di aiuto finanziari da mettere in campo al più presto. La presidente della commissione Karima Delli ha accolto con favore il pacchetto su turismo e trasporti presentato il 13 maggio dalla Commissione europea.


Il 15 maggio, il Parlamento europeo ha approvato misure di sostegno per il settore dei trasporti per minimizzare gli effetti della pandemia su compagnie aeree, linee ferroviarie e imprese di trasporto marittimo e stradale. 


Il 19 giugno, il Parlamento ha poi votato una risoluzione su turismo e trasporti, che ha richiesto ulteriori azioni per sostenere piccole e medie imprese colpite dalla crisi e in cui è stato espresso un chiaro invito a considerare l’attuale crisi come un’opportunità per modernizzare il turismo in Ue, rendendolo più ecosostenibile e socialmente responsabile. Vediamo nel dettaglio le richieste presenti nella risoluzione:


- fornire finanziamenti a breve termine per evitare il fallimento delle imprese e sostenere i lavoratori autonomi, nei settori dei trasporti, della cultura e del turismo;

- istituire una linea di bilancio dedicata al turismo sostenibile nel bilancio Ue a lungo termine (2021-2027);

- stabilire standard comuni e protocolli dettagliati per le misure di screening igienico-sanitarie;

- mettere in campo un sistema di allerta precoce che avverta i turisti di qualsiasi potenziale minaccia;

- creare un certificato di sicurezza Ue per stabilimenti e operatori improntato ai più elevati standard in fatto di igiene e sicurezza;

- lanciare una campagna informativa con cui promuovere e incentivare i viaggi all’interno dell’Unione europea, restituendo così fiducia nel turismo e istruendo i turisti sulle misure di sicurezza messe in atto.

 

In un comunicato congiunto del 23 settembre, i membri della task force del Parlamento europeo hanno chiesto con urgenza che la Commissione europea e gli Stati membri agissero concretamente per salvare il turismo dal collasso, sia con il coordinamento europeo su restrizioni di viaggio e sanitarie che con un sostegno economico diretto.

Dal Parlamento Ue è dunque partita una spinta decisiva per puntare sui prodotti e servizi innovativi e sostenibili, all'insegna di un turismo che possa rinascere sotto il segno di "destinazioni sicure e intelligenti", garantendo sicurezza e responsabilità.


Infine, giovedì in Commissione per i Trasporti e il Turismo del Parlamento si terrà una votazione su una strategia comune europea per gli spostamenti tra Paesi Ue.

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