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Ristorazione e viaggi, dove la pandemia ha colpito di più

L'osservatorio elaborato da Confimprese-EY analizza l'andamento dei consumi a gennaio 2020 rispetto allo stesso medio del 2019. Il crollo più importante arriva dalla ristorazione -71,4 %, l’abbigliamento chiude a -59,7%, il non food a -27,7%.  

Il mese di gennaio chiude in flessione a -58,4% su gennaio 2020, la seconda peggiore performance dopo lo scorso novembre -66,7% e a parte i 3 mesi di lockdown che hanno avuto perdite fino al 90%. Male anche il benchmark del totale mercato 2020 con un trend negativo di -44,2% degli ultimi 12 mesi mobili (feb 2020 – gen 2021) sui 12 mesi precedenti.
 

Secondo i dati dell’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato, nel mese di gennaio la situazione del retail appare sempre più drammatica, senza alcun segnale di miglioramento sul 2020.

Tre le cause che hanno inciso sui comparti analizzati: la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana, giunta al terzo mese, quella altrettanto pesante di bar e ristoranti alle ore 18 e l’Italia ancora divisa in zone rosse e arancioni, oltre a un diffuso pessimismo di imprese e consumatori.

Nemmeno i saldi invernali sono riusciti a controbilanciare l’andamento negativo dei consumi. La speranza di recuperare nel periodo natalizio non si è purtroppo concretizzata.

La crisi della ristorazione tocca punte registrate solo durante il primo lockdown e chiude a -71,4%. Peggiorano anche i dati di abbigliamento -59,7% e non food -27,7%.

Centri commerciali e outlet cadono a -65,3%, ma anche le high street che in dicembre hanno in parte beneficiato del travaso di traffico conseguente alla chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, tornano a marcare effetti negativi con una flessione del -47,8%.

Il travel si conferma maglia nera, con scarse probabilità di ripresa per lo meno nel medio termine. Chiude il mese a -73,8%.

Le aree geografiche registrano trend simili: la flessione più marcata si registra nell’area Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) -63,6%, seguita dall’area Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) -59,4%, dall’area Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) che chiude il mese a -57%, per finire con l’area Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) con il -54,7%.

Benchmark annuale totale mercato: dati 2020 vs 2019

 

Con l’inizio del 2021 l’Osservatorio Confimprese-EY fa il punto sull’anno appena terminato e traccia il benchmark sui gli ultimi 12 mesi partendo dai primi casi conclamati di Covid-19 nel febbraio del 2020 e che hanno da allora influenzato pesantemente i consumi. Nel periodo febbraio 2020 – gennaio 2021 il totale mercato lascia sul terreno quasi la metà dei fatturati -44,2% rispetto ai 12 mesi precedenti (feb 2019-gen 2020), che comunque già segnavano un ristagno dei consumi.

Nello spaccato merceologico, lo schema è purtroppo sempre lo stesso con la ristorazione a pagare il prezzo più alto in pesante flessione del -53%, seguita da abbigliamento -44,1% e il non food -28,8%.

Nei canali di vendita le perdite totali sono pari a -44,2% negli ultimi 12 mesi vs i precedenti con centri commerciali e outlet in caduta libera -47,3%. Male anche le high street a -40,7%. Segno questo di una crisi generalizzata del commercio anche nei centri città, che hanno mostrato una tendenza negativa con poco traffico durante tutta la pandemia, tranne nei mesi di agosto e settembre che hanno registrato flessioni più contenute intorno a -20%.

Quanto alle aree geografiche, infine, nessun dubbio sulle aree Nord-Est e Nord-Ovest, le più colpite dall’emergenza sanitaria, che ha fatto scendere la lancetta rispettivamente a -46,4% e -45,1%. Il Centro si ferma a -44%, il Sud a -40,4%, quest’ultima area ha beneficiato di trend migliori durante il periodo estivo.

 

Analisi per regioni

Per la prima volta dall’inizio del lockdown il trend più negativo si in Sicilia con -75,8%. La regione accusa i tre quarti delle perdite a causa del lockdown nei centri commerciali e le limitazioni nella ristorazione e nel  turismo.

In seconda e terza posizione troviamo Veneto -66,2% ed Emilia-Romagna -64,5%, le regioni dove nel mese di gennaio la curva dei contagi è salita maggiormente. La bottom 5 negativa si chiude con Umbria -62,1% e Friuli-Venezia Giulia -60,5%. Seguono tre regioni del Nord Lombardia -59,4%, Liguria -59,2% e Valle d’Aosta -56,2%, e al Centro il Lazio -56,8%.

Le perdite sopra al 50% si registrano anche nel blocco delle seguenti 8 regioni: Marche -54,5%, Campania -53,1%, Sardegna -52,6%, Puglia -52,1%, Calabria -52%, Piemonte e Basilicata -50,7%, Toscana -50%. Scendono, sia pure di pochi punti percentuali, sotto al 50% tre regioni di minori dimensioni: Abruzzo -48,6%, Molise -46,7%. Chiude il Trentino-Alto Adige con -46,4%.

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