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Jo Squillo: Sportmax, la collezione per l'inverno 2021/22

Una Ode to Womanhood: una storia punteggiata da donne forti, autentiche, libere e decise a esprimersi fuori dagli schemi. L’ispirazione della collezione arriva anche dal riconoscere negli anni ‘20 del secolo scorso una decade per molti versi affine al nostro tempo. Due epoche con la stessa Vital Vibe, di chi ha attraversato momenti bui ed è pronto a ricordare i party che un giorno torneranno. 

16 Nov 2021 - 08:00

Una statua greca nella sua nudità, una dea botticelliana del Rinascimento, una femme fatale degli anni ‘40, una spiritualista psichedelica degli anni ‘60, un’attivista anni ‘70 o una techno lover anni ‘90: sono aspetti differenti di un unico femminile che si muove nello spazio e nel tempo. Da qui prende spunto la collezione Autunno-Inverno 2021/22, una Ode to Womanhood basata sulla ricerca iconografica che esplora il concetto di tempo, riflettendo sulla mitologia del totem statuario in quanto rappresentazione sempre rielaborata e ripetuta nei vari momenti della storia.

Claude Cahun, artista, scrittrice, performer di inizio Novecento e portentosa anticipatrice dei valori gender-bender è la grande musa della collezione dal sapore retro-futuristico, fucina creativa di über contrasti tra glamour e austerità, terreno d’incontro tra massimalismo e minimalismo. Nella cavalcata attraverso gli ultimi cento anni della nostra storia in cui le donne hanno conquistato ogni giorno autonomia e centralità, spuntano i volti di altre strong icons, da Grace Jones, ad Annie Lennox, a Sinead O’Connor. Tutte figure decise a scardinare gli stereotipi, a far saltare i confini tra maschile e femminile, in nome della propria individualità. Le linee scivolate dei Roaring Twenties trasformano il corpo in un supremo totem di stile: forme scultoree nascono da elaborati giochi di sovrapposizioni, da spalle importanti che dialogano con drappeggi studiati per assottigliare il busto. Gli orli esasperati di gonne, leggings e pantaloni creano l’ossimoro di un movimento statuario, interrotto però da inattese shape effetto paracadute.
La pelle acquista sempre più rilevanza per abiti, capispalla, camicie e gonne. Mentre i materiali tipici del sartoriale maschile, come la flanella e la lana gessata, incontrano una femminilità nuova e si contrappongono a texture materiche, con orli a vivo, sfrangiature scomposte, scenografici effetti tie & dye. E la maglieria osa intricate trasparenze fatte di fili di morbido mohair.
I grigi, il nero, i bianchi e i khaki giocano su monocromie interrotte da sciabolate intense di giallo, di rosso, di bluette che accentuano ancor più la dimensione totemica dei vari look.
Anche negli accessori convivono sofisticati contrasti tra femminilità e androginia con sandali che scoprono il piede trattenuto da esili listini, robusti biker boots, stivali arricciati da una coulisse o Mary Jane riviste. Le borse diventano come un pon-pon in maglia. E si alternano a pochette severe, in cuoio trattato, e illuminate da una banda metallica.
Bijoux stilizzati e guanti lunghi completano il look. Gli occhiali hanno leggere strutture metalliche e piccole lenti colorate, oppure maxi frame squadrate trattenute da alte bande elastiche, rielaborazione contemporanea delle headband anni ‘20.

Jo Squillo: Sportmax, la collezione per l'inverno 2021/22

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