La collezione bioluminescente di Iris Van Herpen prende vita: abiti creati con 125 milioni di alghe trasformano la moda in luce.
Un’idea, una danza fra materia, tecnologia, natura, la stilista olandese non si accontenta più di evocare: vuole che la moda diventi un organismo vivente, che respira, pulsa, interagisce
Iris lavora con alghe, fibre bioluminescenti, materiali coltivati—ogni pezzo è un dialogo, non una semplice forma. L’abito non è più un involucro, ma un‘interfaccia tra l’umano e ciò che non lo è.
Nel momento in cui un tessuto risponde al movimento, alla luce, al respiro, il confine tra chi indossa e ciò che viene indossato sfuma. Si crea una relazione, forse fragile, ma potentissima.
E poi la bellezza: non quella che ti acceca solo col lusso, ma quella che sorprende, inquieta, emoziona. Le trasparenze, gli strati impalpabili, la luce che si posa sul corpo come rugiada; e d’improvviso la materia che vive, che pulsa.
Esco da questa sfilata con la sensazione che Iris van Herpen ci invita a ripensare cosa significa “vestire”: non solo coprire, ma partecipare, respirare, cambiare.
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