Paris Fashion Week.

Jo Squillo: Giambattista Valli, la collezione Spring-Summer 2026

La collezione è un dialogo tra ombra e luce, tra dettagli e volumi, tra la semplicità della vita quotidiana e l'eccellenza dell'artigianato.

10 Dic 2025 - 08:00

Una celebrazione di una natura al tempo stesso umile e opulenta, trasposta in opere in cui la luce diventa materia e ogni istante è congelato come un dipinto vivente.

Questa stagione, per la collezione Primavera-Estate 2026, Giambattista Valli trae ispirazione dai gesti e dai contrasti luminosi cari ai maestri olandesi, in particolare a Vermeer. Come nelle loro tele, ogni silhouette cattura la brillantezza di un momento intimo: una luce cristallina che rivela la semplicità della vita quotidiana e amplifica la ricchezza dei dettagli.

La collezione si sviluppa come un dialogo tra minimalismo e massimalismo. Linee sobrie incontrano volumi ampi e ariosi: ampie gonne-pantaloni che ondeggiano al vento, piccoli abiti come bouquet in movimento.

I tessuti, semplici e preziosi, sono lavorati con precisione artigianale: organza di cotone ricamata e organza di seta arricciata/elastica, tele di lino ricamate con specchietti a motivi di spighe di grano, taffetà cangiante con motivi a trifoglio, stampe floreali che evocano bouquet appena colti.

Un'organza stropicciata, concepita come un cesto intrecciato, ricorre come filo conduttore tra natura e savoir-faire.

Le stampe si ispirano alle nature morte olandesi: generosi cesti di frutta - fragole, lamponi, pesche, rosmarino - e fiori lasciati su un tavolo, pronti per essere trasportati dalla brezza. La natura, posata su tele semplici, sfugge, leggera e libera, arricchendo le silhouette.

La collezione presenta ricami di ispirazione olandese, delicati pizzi bianco su bianco e reti simili a macramè su cui si arrampicano frutti. Queste texture conferiscono una poesia tattile, discreta e luminosa.

La sfilata si apre con toni sobri, per poi accelerare con abiti in jersey fluido e liquido. Le tonalità diventano blocchi vibranti: pervinca, anice, rosa "tulipano", rossi "dalia" intensi, menta, limone e pastelli aciduli.

Man mano che la sfilata procede, la natura sboccia: arricciature, balze e volumi gonfiati dal vento donano ampiezza mantenendo leggerezza.

In tutta la collezione compaiono tocchi di lingerie, concepiti come respiri intimi. Non cercano di costringere, ma di conferire alla silhouette un'attitudine rilassata, come un momento rubato alla sfera privata.

Discrete e leggere, rivelano la fragilità e la libertà del corpo, prolungando il tema della luce e del quotidiano amplificato.

Scarpe estremamente piatte o con tacchi decisi: sandali, pantofole e ballerine sono impreziosite da un fiore posto sulla punta, un piccolo bouquet, un delicato gioiello o frammenti di ricamo.

Le borse proseguono questo dialogo con la natura: piccole minaudière a forma di frutta - mele, pere - laccate nei colori della collezione; cestini ricamati con frammenti di specchi che catturano la luce; mini "Air-Bag" ricamati con specchi o bouquet di trifogli che sembrano pronti a volare via. Tonalità vivaci e acidule, ispirate al giardino, accompagnano il movimento della silhouette.

Jo Squillo: Giambattista Valli, la collezione Spring-Summer 2026

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© Ufficio stampa
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