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Nuove norme per la protezione dei consumatori: 4 vantaggi per gli europei

Lo scopo è quello di contrastare le differenze esistenti tra i Paesi Ue

Nuove norme per la protezione dei consumatori: 4 vantaggi per gli europei - foto 1
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Maggiore protezione quando si compra online, introduzione degli indennizzi collettivi in tutti i Paesi europei, sanzioni più dissuasive e contrasto al doppio standard qualitativo dei prodotti.

Questi i vantaggi di cui gli europei potranno usufruire. Infatti, martedì 22 gennaio, gli eurodeputati hanno approvato il progetto di relazione per una "Migliore applicazione e aggiornamento delle norme europee per la protezione dei consumatori". Progetto che rientra nella revisione delle quattro direttive europee nota come "New Deal (corso) per i consumatori" e il cui scopo è quello di contrastare le differenze esistenti tra i Paesi europei.

L'aggiornamento mira a rafforzare la protezione dei consumatori grazie all'introduzione di indennizzi collettivi e all'imposizione di sanzioni più dissuasive per le imprese che adottano comportamenti sleali. Inoltre risponde al vuoto legislativo nel caso in cui non esista una legge a livello europeo, specialmente per il mondo online, nonché per quanto riguarda il doppio standard qualitativo dei prodotti in commercio.

Ecco i vantaggi punto per punto:

- Maggiore protezione quando si compra online
Quando fanno acquisti online, i consumatori devono essere informati in modo esplicito sul soggetto che sta vendendo quel prodotto o servizio e se si tratta di un commerciante o di un altro consumatore affinché sia chiaro fin dall'inizio su chi far cadere la responsabilità e quali siano le leggi corrette da applicare. Inoltre, il "New Deal per i consumatori" assicura ulteriore trasparenza sui risultati delle ricerche online: gli utenti riceveranno informazioni precise rispetto al posizionamento di un prodotto o servizio nei risultati di ricerca e sapranno con chiarezza se l'ordine con cui vengono mostrati i prodotti o i servizi è dovuto a una campagna a pagamento.

Sono stati anche ampliati i diritti dei consumatori che utilizzano i servizi digitali "gratuiti", come quei contratti per cui non è richiesto il pagamento di un corrispettivo in denaro ma che permettono agli esercenti di usare i dati personali dei consumatori. Questi ultimi potranno cancellare i contratti basati sull'uso dei dati personali avvalendosi dello stesso diritto di chi sottoscrive un contratto online per i servizi digitali a pagamento, ossia quello di recedere dal contratto stesso entro 14 giorni dalla sottoscrizione. Questo diritto si applicherebbe ad esempio ai servizi di archiviazione online, cosiddetti cloud, ai social media e alle email.

- Introduzione degli indennizzi collettivi in tutti i paesi europei
In caso di disservizio o danno subito da un gruppo di consumatori a opera dello stesso commerciante, in tutti gli Stati membri sarà possibile essere rappresentati da un'organizzazione no profit (diversa da paese a paese) che agirà a tutela del gruppo di consumatori e richiederà un indennizzo. Sarà inoltre possibile creare un'azione transfrontaliera se si decidesse di organizzare un'unica rappresentanza per conto dei consumatori dei diversi paesi europei. In aggiunta, il diritto di richiedere un indennizzo monetario o di terminare un contratto in caso di pratiche commerciali sleali sarà unificato e reso uguale in tutta l'Ue e, a differenza di quanto accade oggi, non varierà più da paese a paese.

- Sanzioni più dissuasive
L'aggiornamento dovrebbe dare alle autorità nazionali per i consumatori il potere di imporre in modo coordinato delle sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive.

- Contrastare il doppio standard qualitativo dei prodotti
Un altro vantaggio che i consumatori europei potranno trarre dall'aggiornamento delle norme è il contrasto al doppio standard qualitativo dei prodotti (stesso marchio e confezionamento, ma composizione significativamente diversa dei prodotti, delle cui differenze il consumatore non viene informato). Le ricerche nel settore hanno dimostrato esempi di queste pratiche nell'industria alimentare. Così facendo si inganna il consumatore facendogli credere che ciò che sta acquistando è lo stesso prodotto, benché in verità non lo sia. Secondo quanto prescritto dalle linee guida della Commissione nel settembre 2017, il "Nuovo corso per i consumatori" aggiornerà la "Direttiva sulle pratiche commerciali sleali".

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