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Concorrenza sleale | Guarda la nuova puntata di "Insieme/Juntos"

Sabato 15 giugno è andato in onda il programma di Tgcom24 incentrato sullʼEuropa e sulle sue nuove sfide

16 Giu 2019 - 20:36
 © da-video

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Alcuni Paesi, con pratiche di concorrenza sleale, possono alterare il mercato. Cosa può fare l'Europa per arginare questo problema? Ne parlano Alessandra Viero e Ana Núñez-Milara nella nuova puntata di "Insieme/Juntos" - il settimanale di Tgcom24 dedicato all'Europa e alle sue nuove sfide - andata in onda sabato 16 giugno. Partiamo dal concetto di dumping: esportare con prezzi artificiosi dovuti soprattutto alla presenza di sussidi statali nel Paese d'origine. L'Europa di recente ha messo a punto alcuni strumenti finalizzati a difendersi dalla Cina e da tutti quei Paesi che pur non essendo considerati a tutti gli effetti economie di mercato riescono a operare distorsioni massicce.

Accordo Ue sul nuovo sistema di calcolo dei dazi antidumping - Il nuovo sistema di calcolo dei dazi antidumping nasce da un accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea raggiunto nell'ottobre 2017. "Sono state introdotte delle norme regolamentari che attengono appunto alla disciplina dell'antidumping rispetto ai paesi extra Ue, quindi in generale. E' chiaro che l'effetto di distorsione del prezzo di mercato ha avuto come precedenti dei ricorsi rivolti soprattutto alla Cina", spiega l'eurodeputato italiano Salvatore Cicu, relatore dell'accordo. Dal dumping extra Ue a quello europeo. I 28 Paesi Ue hanno regimi di tassazione differenti. La libera circolazione di mezzi e di persone è accompagnata da un libera iniziativa fiscale. Spesso questo si traduce in concorrenza sleale tra Paesi membri.

Si vola poi in Ungheria, dove un regime fiscale agevolato e il costo del lavoro basso rendono il Paese attraente per le imprese. Quelle italiane, infatti, si stanno moltiplicando: attualmente sono più di 2500. A Budapest, ogni mese, nascono 25/30 nuove aziende a capitale italiano. "Insieme/Juntos" ha incontrato gli imprenditori che scappano dal nostro Paese. "L'Italia, secondo me, vive un momento di grande confusione. Un po' mi dispiace, però oggi qui un'opportunità ce l'ho. Ho trovato un Paese che ha delle regole certe, la stessa legislazione è molto chiara. Quindi vado avanti sperando che comunque le cose cambino. Come abbiamo investito qua possiamo tornare a investire anche in Italia", racconta Sandra Samoggiamanaging director dell'impresa Budacolor

Ad attrarre i capitali italiani in Ungheria è soprattutto il regime fiscale estremamente vantaggioso per le imprese. Una situazione amplificata dalla flat tax voluta dal primo ministro ungherese Viktor Orbán e finita sotto la lente della Commissione europea, che nel marzo del 2018 ha parlato di "pianificazione fiscale aggressiva che porta alla distrazione sleale di risorse dagli obiettivi di spesa dei governi nazionali".

Il viaggio di "Insieme/Juntos" termina in Spagna, dove i prodotti contraffatti sottraggono al commercio circa 6 milioni di euro all'anno. Per far fronte al fenomeno, il governo sta lavorando a un piano nazionale contro le falsificazioni. La polizia partirà dalle scuole, attraverso delle lezioni mirate pensate per i ragazzi.

Il programma settimanale è frutto di una collaborazione con Mediaset Spagna ed è realizzato in partnership con il Parlamento Europeo.

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