Primo grande test generale del nuovo esame di Stato con doppia materia. Per qualcuno la traccia è stata più difficile del previsto
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L’incubo dei maturandi si è materializzato. La seconda simulazione nazionale, in preparazione alla Maturità 2019 - la prima dedicata allo scritto caratterizzante il percorso di studi, - ha dato le risposte che in molti si aspettavano (e temevano): la seconda prova sarà il vero passaggio chiave del nuovo esame di Stato; almeno per alcuni indirizzi. Se, infatti, dopo aver visto gli esempi del tema d’Italiano (il 19 febbraio) in tanti avevano tirato un sospiro di sollievo, ora le cose cambiano radicalmente. A esternare il proprio stato d’animo sono stati direttamente 500 ragazzi che hanno sostenuto la prova come se fosse il 20 giugno (giorno dello scritto vera e propria). A raccogliere le loro sensazioni a caldo il sito Skuola.net. Delusione allo Scientifico, mentre al classico...
Le tracce proposte
Intanto, una panoramica: le tracce del classico hanno proposto la traduzione di un brano latino tratto dagli Annales di Tacito, da confrontare con uno scritto greco di Dione Cassio. Allo scientifico, i problemi e i quesiti hanno alternato matematica (studio di funzione) e fisica (elettromagnetismo). Le tracce miste non hanno risparmiato anche gli altri indirizzi: anzi, gran parte degli studenti hanno affrontato una simulazione “doppia”, dal linguistico (con Lingua straniera 1 e Lingua straniera 3) ai tecnici e i professionali.
Prove ancora più difficili del previsto (tranne al classico)
E gli studenti? Seppur preparati al peggio, la maggior parte dei ragazzi intervistati (54%) ha trovato le tracce proposte più ostiche del previsto. Così, solamente il 14% ha detto che avrebbe saputo fare il compito dall’inizio alla fine. I più (57%) ammettono invece che, se fossero stati all’esame, avrebbero saputo svolgere solo alcune parti della prova. Ma il 29% confessa di aver trovato difficoltà in ogni passaggio del compito. Qualcuno, però, si è salvato: per il 24%, le tracce sono state in linea con le attese; mentre il 22% va in totale controtendenza e valuta le simulazioni più semplici rispetto alle previsioni della vigilia. Un dato, quest’ultimo, che nel caso dei ragazzi del liceo classico quasi raddoppia (41%); gli unici, forse, a vedere davanti sé spiragli di luce.
La doppia materia complica le cose
La colpa di questo quadro a tinte fosche? I maturandi la attribuiscono quasi esclusivamente alla doppia materia (grande novità dell’esame 2019, il primo del posto riforma). Per il 49% degli studenti raggiunti dal sondaggio, la presenza di più di una disciplina caratterizzante ha influito negativamente sull’esito della prova. Ma al liceo scientifico si sale al 56%. E per un altro 36% non è stato l’aspetto decisivo ma ha comunque avuto il suo ruolo. Solo 1 su 4 se la immaginava proprio così.
Maturandi indietro con i programmi
Ma c’è anche un altro elemento che ha complicato le cose. La lentezza con cui le scuole portano avanti i programmi. Visto che solo 4 su 10 aveva già svolto i temi proposti dal Miur. Tutti gli altri, non avevano ancora approfondito gli argomenti che occorreva saper maneggiare per risolvere i problemi o per svolgere i quesiti proposti). I più ‘fortunati’, anche qui, i ragazzi del classico: al 56% era stato spiegato in classe Tacito (autore uscito nella simulazione di seconda prova per la traduzione di latino, la parte più consistente della traccia). Pure in questo caso, i più penalizzati invece sembrano i maturandi dello scientifico (al 56% i professori non hanno ancora spiegato quei procedimenti).
Docenti clementi con gli studenti
C’è quasi il sospetto che i docenti avessero previsto una situazione non del tutto rosea. Perché solo uno studente su 2 - tra quelli raggiunti dall’instant poll di Skuola.net - riceverà un voto (nel caso della simulazione della prima prova furono il 65%). E un altro 21% non ha avuto indicazioni a riguardo. Alla fine appena il 29% vedrà sicuramente un giudizio legato alla simulazione di seconda prova. Una parziale consolazione, stavolta, per i ragazzi del liceo scientifico: qui meno di uno su 4 verrà valutato. Ma questo non significa che i ragazzi abbiano preso sotto gamba l’appuntamento: nonostante le difficoltà e l’assenza di giudizio, 2 su 3 hanno affrontato la simulazione evitando suggerimenti, per testare la propria preparazione reale. Anche se resta chi (33%), pur trattandosi di una ‘prova generale’, non ha resistito alla tentazione di copiare: il 16% dai compagni, il 12% dallo smartphone, il 5%.