Maturità 2021, le regioni in cui si è ammesso di meno agli esami: in Sardegna una “strage”
Nessuna clemenza agli scrutini finali. Torna la possibilità di bocciare e i professori lo fanno. Tanto che quasi il 4% dei maturandi resta in quinta superiore. Ma da qualche parte la situazione è addirittura peggiore
Per gli studenti di quinto superiore, quest’anno, la resa dei conti è iniziata ben prima degli esami di maturità. Perché dopo un 2020 all’insegna del tutti (o quasi) promossi, si è tornati a bocciare. E i docenti sembrano averne approfittato, magari per definire vecchie questioni rimaste in sospeso. Il Ministero dell’Istruzione ha infatti reso noti i primi dati sugli esiti degli scrutini preliminari alla Maturità. Ebbene: il 3,8% dei maturandi non è stato ammesso alla prova finale. Una netta inversione di tendenza rispetto a dodici mesi fa, quando - per la sanatoria decisa per via della pandemia - prese parte al maxi-orale finale il 99,3% dei frequentanti e, di questi, il 99,5% ebbe successo all’orale, guadagnando la promozione.
In Sardegna fermato quasi 1 su 10
Insomma, chi si aspettava una maggiore clemenza a causa della particolarità dell’anno appena trascorso è rimasto deluso. Come rileva il portale specializzato Skuola.net, si tratta di un ritorno ai trend pre-pandemia: il 3,9 % nel 2019, il 4,0% nel 2018, il 3,9% di nuovo nel 2017. E fino a qui nulla di sconvolgente. Se non fosse per il fatto che, analizzando le performance delle singole regioni, emerge un caso eclatante su tutti: la Sardegna, dove i non ammessi sono stati addirittura l’8,5% del totale, praticamente il doppio rispetto alla media nazionale. A conti fatti, 1 su 12 non ce l’ha fatta a superare lo sbarramento.
La situazione nelle varie regioni
Brutte sorprese per molti ragazzi anche in Liguria e in Sicilia, dove i bocciati prima dell’esame sono stati, rispettivamente, il 5,2% e il 4,8% degli iscritti in quinto superiore. Quanto in queste percentuali ci sia poi l’effetto dell’abbandono scolastico, non è dato saperlo. Ma sono comunque dati che stupiscono. Numeri alti pure in Toscana (4,5% di bocciati), Puglia (4,3%) e Umbria (41,%). Tra i migliori, invece, spiccano gli studenti di Campania (solo il 2,4% di bocciati), Veneto e Molise (in entrambi i casi respinto il 2,9% dei ragazzi)
Cosa succede di solito agli esami?
E ora? Cosa accadrà da qui in avanti? Da questo punto di vista il trend si è consolidato anche in tempo di pandemia. Negli ultimi anni, 2020 compreso, la percentuale di studenti ammessi all’esame ma poi fermati a un passo dal traguardo è stata a dir poco simbolica: nell’anno primo dell’era pandemica sono stati appena lo 0,5% degli studenti di quinto (quando però furono tutti ammessi alla prova finale), contro lo 0,3% (stavolta degli ammessi) del 2019, lo 0,4% del 2018 e lo 0,5% del 2017. Vediamo se anche stavolta non ci si allontanerà troppo dalle medie recenti. Viste le premesse, non è così scontato.
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