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Green, digitale, salute: le competenze che traineranno il mercato del lavoro

Secondo le stime di Unioncamere e Anpal, contenute nell'ultimo rapporto Excelsior, le transizioni ecologica e digitale spingeranno sempre più aziende a cercare professionalità pronte ad affrontare queste sfide

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La chiamano Twin Transition: transizione ecologica e transizione tecnologia.

Ovvero i due filoni di sviluppo del Paese e pilastri del Pnrr, che nei prossimi anni saranno sempre più centrali per la nostra economia. E che, per questo, traineranno anche il mercato del lavoro in Italia. Lo confermano le stime di Excelsior, il sistema informativo per l'occupazione e la formazione di Unioncamere e Anpal, l'Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro. Infatti, le previsioni dei prossimi 5 anni rispetto al fabbisogno di lavoratori da parte delle imprese, rilevano un'elevata necessità di professionisti con competenze green e, parallelamente, di figure con spiccate competenze digitali.

 

Le figure "green" più richieste: costruzioni, energia, meccanica tra i settori in espansione

Come riporta il sito Skuola.net, che ha analizzato il report Excelsior, dal 2022 al 2026, per rafforzare l’economia digitale, saranno richiesti tra 1,4 e 1,6 milioni di lavoratori con un alto livello di competenze di competenze "verdi". A cui vanno aggiunti tra 2,4 e 2,7 milioni di lavoratori (pari a oltre il 60% del fabbisogno del quinquennio) con un livello almeno intermedio delle medesime abilità.

 

Entrando più nel dettaglio, i settori produttivi che andranno maggiormente alla ricerca di queste figure green, secondo Unioncamere saranno quelli specializzati nel campo delle costruzioni, dell’energia, della meccanica e dell’auto elettrica, della logistica e distribuzione, dell’agricoltura, della chimica.

 

Per quanto riguarda le figure specifiche per il settore "green", a spiccare saranno nuove professionalità o versioni innovative di specializzazioni già esistenti. Si tratterà soprattutto di ingegneri delle risorse, di esperti in simbiosi industriale, di manager delle risorse, di esperti nel cosiddetto "Life Cycle Assessment" (l'analisi del ciclo di vita di beni e servizi), di esperti nella gestione normativa e amministrativa delle materie prime.

 

Mentre tra le altre professioni trasversali a più settori e ambiti, saranno molto richiesti: responsabili degli acquisti "verdi", avvocati e giuristi ambientali, esperti di mercati energetici, esperti in contabilità "verde", promoter finanziari di fondi di investimento green, esperti di marketing ambientale, promotori di nuovi materiali sostenibili.

 

Il mondo del lavoro richiede praticamente a tutti competenze digitali

Come detto, però, a supporto di queste professionalità emergenti resterà fondamentale il possesso delle competenze digitali, per valorizzare ancora di più l'approccio eco-sostenibile al lavoro. Sempre nei prossimi 5 anni, fino dunque al 2026, secondo Unioncamere tali skill verranno richieste dalle imprese come competenze di base per quasi 2,2 milioni di lavoratori (più del 54% del fabbisogno totale). Inoltre, a oltre 900mila lavoratori (circa il 23% del totale), sarà richiesto il possesso di almeno 2 delle 3 e-skill individuate nel Sistema Informativo Excelsior, ovvero: competenze digitali di base, capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici, capacità di gestire soluzioni innovative.

 

Professionisti della salute e della cura della persona per gestire l'invecchiamento della popolazione

Ma non ci saranno solo transizione ecologica e digitale al centro del modello di sviluppo dell’Italia. Una terza transizione sempre più rilevante sarà, infatti, quella connessa con i processi demografici. L’invecchiamento della popolazione, dato ormai assodato nelle economie avanzate del globo, farà sì che quest’ultima dimensione assumerà un’importanza strategica crescente.

 

Di conseguenza, molte delle attività legate ai mondi più "sensibili" a tale dinamica - sanità e cura della persona (la cosiddetta silver economy) in testa - guadagneranno posizioni nella classifica delle aree produttive che genereranno una maggior richiesta di lavoratori: ad esempio, nel periodo analizzato dal report (2022-2026) saranno quasi 500mila i professionisti che verranno impiegati nella filiera della salute. 

 

In questo settore, le figure più ricercate saranno i tecnici della salute (ovvero infermieri, fisioterapisti, tecnici radiologi tecnici ortopedici, tecnici audioprotesisti, ottici, odontotecnici), gli operatori socio-sanitari, i medici e gli specialisti nelle scienze della vita (biologi, farmacisti, farmacologi, microbiologi).

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