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Ferrara: #BastaMortiInutili, ddl votato in estate

La senatrice prima firmataria di un disegno di legge contro il cyberbullismo ed ex prof di Carolina, la 14enne suicida a causa delle continue persecuzioni dei compagni sui social, spiega a Skuola.net la sua lotta contro il fenomeno. E lancia un hashtag per dire #BastaMortiInutili.

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istockphoto

Il disegno di legge sul cyberbullismo sarà approvato questa estate, non è più tempo di aspettare.

Del percorso del ddl e di questo fenomeno, sempre più presente nella quotidianità con l'avanzare dei social network, ci ha parlato la senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge "A prevenzione e contrasto del cyberbullismo". "Il problema naturalmente è globale – spiega la senatrice – e riguarda tutti i ragazzi che si stanno facendo del male sulla Rete. E riguarda anche i titolari del trattamento dei dati e le aziende dei social, che spesso non hanno la sede legale in Italia e magari neanche in Europa". La senatrice ne parla apertamente con i giornalisti di Skuola.net durante la videochat che il portale studentesco ha organizzato sul tema lo scorso 29 febbraio.

CYBERBULLISMO: PARLARNE SEMPRE - Il problema è reale perché la nostra vita non è mai stata più “social” di oggi. I dati di un'indagine a cui hanno partecipato 10mila studenti su Skuola.net mostrano che il 90% degli intervistati ha uno smartphone e non si assenta da Facebook, WhatsApp, Twitter, Instagram nemmeno a scuola. L'insidia del cyberbullismo è dunque un rischio concreto, e circa 2 ragazzi su 3 se ne dicono preoccupati. Per questo l'80% di loro accoglierebbe soluzioni per formare gli studenti a un uso corretto dei social. "Alle vittime dico questo - risponde la senatrice intervistata da Skuola.net -bisogna avere più coraggio e sapere che non si è gli unici in questa situazione. Quindi bisogna far emergere il fenomeno. Non vergognarci. Comunicare quello che sta succedendo alle famiglie, agli insegnanti, ai fratelli più grandi, a qualcuno che ci possa aiutare". E la senatrice lancia un hashtag: "Se volessi dire stop al cyberbullismo attraverso un hashtag, sarebbe #BastaMortiInutili".

UN LIKE CI RENDE COMPLICI
- Sentiamo spesso dire che i bulli siano persone deboli, in cerca di un modo violento per l'affermazione di loro stessi. Lo stesso vale per il cyberbullo, che ha talvolta la prerogativa di colpire e nascondersi. Ma anche in Internet non si è mai anonimi, dice la senatrice: "Non è difficile risalire all'identità di chi offende, mette all'angolo, compie dei crimini più pesanti, come per l'appunto quello della vessazione continua, dello stalking, addirittura la minaccia e l'estorsione". E attenzione anche ai click fatti d'istinto: "Se il cyberbullo commette un reato e voi mettete anche solo un like, siete corresponsabili di quel reato".

CYBERBULLISMO: UN FENOMENO SILENZIOSO - Purtroppo, spesso le vittime di cyberbullismo tendono a chiudersi in se stesse, andando incontro ad una condizione di sofferenza tale da sfociare, troppo spesso, in reazioni estreme. Come testimoniano, appunto, i recenti fatti di cronaca. Ma per fermare questo fenomeno, purtroppo dilagante tra i giovani, bisogna agire. Questo è l'intento di Generazioni Connesse, il Safer Internet Center coordinato dal Miur, che conta tra i suoi partner importanti protagonisti del mondo del web tra cui Skuola.net. Lo scopo comune, che la senatrice Ferrara condivide con la sua battaglia, è quello di rendere la rete più sicura per tutti, promuovendone un uso consapevole e, soprattutto, positivo.