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Erasmus, ecco le destinazioni più "odiate" per trasferirsi

Nella top ten di destinazioni meno ‘amichevoli' dove trasferirsi in Erasmus, secondo unʼindagine condotta da InterNations, ci sono delle insospettabili: non poche europee e una nota di sfavore anche per lʼItalia.

Facilità d'integrazione, abituarsi alla cultura locale e fare nuove amicizie, ma anche qualità della vita sicurezza dei cittadini.

Tutti aspetti che sono stati utili per realizzare l'indagine annuale condotta da InterNations, un'organizzazione che di anno in anno realizza un'indagine sulle migliori e peggiori nazioni al mondo per coloro che decidono di trasferirsi. Secondo il The Post Internazionale, che ha ripreso lo studio, gli esperti si son focalizzati "in base a una serie di fattori statistici e demografici". E se credete che l'Erasmus piaccia di più se fatto al nord Europa, vi sbagliate. Lo riporta Skuola.net.

LE PEGGIORI - Tra le nazioni al mondo meno accoglienti per chi si trasferisce all'estero ci sono numerosi stati europei, come la Danimarca, la Svizzera e la Norvegia. Di cosa si lamenta chi si reca in questi paesi per studio o lavoro? A quanto pare, il 36 % delle persone che si sono trasferite in Svizzera non hanno apprezzato la mentalità e l'atteggiamento, definiti negativi, e solo la metà degli intervistati ritiene facile integrarsi nella cultura locale. Male anche Germania e la Francia, rispettivamente 55esima e 56esima posizione in una lista di 67 nazioni. In Francia solo il 14% delle persone espatriate ha detto di essere soddisfatto della cordialità locale, mentre in Germania il 49% di chi si è spostato a vivere nel paese ha trovato difficile socializzare e trovare amici tedeschi, anche tra le generazioni più giovani.

LE MIGLIORI - Nella lista, le nazioni considerate migliori per chi voglia trasferirsi all'estero sono risultate Taiwan, Malta ed Equador. A premiare la prima città è la gentilezza della popolazione. E anche se penserete che gli ideogrammi non siano di facile comprensione, arriva la smentita. E' vero che è solo il 23% complessivo a dire di non aver avuto problemi con l'apprendimento della lingua locale, ma molti espatriati vivono questo aspetto come una sfida.

ITALIA - Se ve lo state chiedendo sì, anche l'Italia insieme alla Grecia è nella lista delle peggiori, almeno tra gli stati europei. Interrogati sul "Belpaese" gli intervistati hanno risposto che le cose migliori sono il cibo, l'arte, la bellezza delle città, delle spiagge, delle montagne e i trasporti pubblici economici, inclusi i treni.

LE VARIABILI - Tra le diverse variabili è stata presa in considerazione la facilità d'integrazione, cioè il modo in cui gli stranieri percepiscono di essere accolti dalla popolazione locale, che include una serie di fattori tra cui la facilità di abituarsi alla cultura del posto, fare nuove amicizie, quanto siano accoglienti gli autoctoni nei confronti delle famiglie straniere e quali barriere linguistiche si incontrano nei rapporti sociali.