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Sogni una carriera in ambasciata? Ecco come fare

Skuola.net ha intervistato un esperto in materia: il dottor Generoso Rosati, tutor del master di II livello in Esperti in politica e relazioni internazionali promosso dall'Università Lumsa e dalla Fondazione Roma

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Innanzitutto va premesso che la carriera diplomatica non è semplice. Anzi, richiede un percorso di studi e una preparazione di altissimo livello che contenga al suo interno un'ottima predisposizione per le relazioni internazionali e lo studio delle lingue. Identificare l'ambasciatore in colui che viaggia per tutta la vita è assolutamente riduttivo: accedere alla carriera diplomatica non è uno scherzo e le idee in merito devono essere chiarissime. Detto ciò, si tratta indubbiamente di una della professioni più interessanti e stimolanti in assoluto. Skuola.net ha intervistato un esperto del settore: il dottor Generoso Rosati, tutor del master di II livello in Esperti in politica e relazioni internazionali dell'Università Lumsa.

QUALE TITOLO DI STUDIO? – La facoltà più adatta per un aspirante diplomatico è senza dubbio Scienze politiche. A seguire anche giurisprudenza ed economia internazionale. ” Lo studente - spiega il tutor Rosati - deve avere infatti una solida preparazione in storia, diritto, lingue e lettura dei fenomeni geopolitici. E deve aver sviluppato la capacità di saper cogliere il senso degli avvenimenti contemporanei. È evidente quindi che una laurea in scienze politiche sia la più formativa in questo senso. Infine, è fondamentale la disponibilità a trasferirsi all'estero: circa i due terzi della carriera, infatti, si svolgono lontani dal proprio Paese".

UN CONCORSO DA BRIVIDO - Se la preparazione deve essere eccellente c'è un motivo valido: il concorso per entrare in un'ambasciata non è uno scherzo, anzi. Per accedervi è necessaria una laurea di II livello o di vecchio ordinamento. Quali e quante prove vanno sostenute al concorso? “Si tratta – sottolinea il dottor Rosati dell'Università Lumsa - di superare innanzitutto la prova preselettiva: un questionario da svolgere in 60 minuti sulle materie oggetto di concorso. Per superarla bisogna rispondere correttamente almeno ai 2/3 delle domande. Poi finalmente si accede agli scritti veri e propri: sono 5 e bisogna raggiungere la sufficienza in ciascuna prova, pena l'esclusione dal concorso. Gli scritti sono esami di storia delle relazioni internazionali, diritto internazionale e comunitario dell'Unione europea, politica economica e cooperazione economica, due lingue di cui una inglese”. Un tour de force di tutto rispetto, in cinque giorni consecutivi, a cui seguirà la prova orale. Il concorso viene bandito una volta l'anno, così è accaduto negli ultimi 4 anni, dal Ministero degli affari esteri. "Poi finalmente – spiega Il dottor Generoso Rosati - si diventa segretario di legazione".

CHE CARRIERA… - Si parte come segretario di legazione e poi si diventa consigliere fino a crescere, nell'arco di vent'anni circa, raggiungendo la qualifica di ambasciatore. “Il compito di un diplomatico - continua Rosati – non è fatto solo di tenere incontri internazionali ma è anche e soprattutto quello di assistere gli italiani all'estero per ogni necessità: dai documenti smarriti al diritto di voto all'estero".

COME PREPARARSI AL CONCORSO – Cultura personale, laurea di II livello o vecchio ordinamento e tanta passione. Questo il bagaglio da portare con sé al concorso. Ma potrebbe non bastare, almeno non la prima volta: “Ci tengo a sottolineare – spiega Rosati della Lumsa - che non bisogna mai farsi abbattere. Spesso il concorso, prima di superarlo, va fatto 2 o 3 volte. Serve un'ottima preparazione ma anche una valida organizzazione del lavoro per non farsi sopraffare dall'enorme mole di studio. Questo è quello che dico ai miei studenti del master di II livello in Esperti in politica e relazioni internazionali dell'Università Lumsa e della Fondazione Roma: prepariamo gli studenti al concorso, in un anno accademico affronteranno tutte le materie d'esame e si prepareranno con le simulazioni degli scritti".

ALLA LUMSA, CON LA BORSA DI STUDIO – Gli studenti più meritevoli, che si presenteranno alla prova selettiva per accedere al master della Lumsa, riceveranno dall'università una borsa di studio messa a disposizione in collaborazione con la Fondazione Roma: in tutto ce ne sono 30. I primi 20 classificati avranno una copertura totale della spesa, gli altri 10 riceveranno i 2/3 del costo complessivo.