L’iniziativa, guidata dalla Francia, è nata nel 2023 per promuovere gli interessi dei Paesi favorevoli all'atomo. L’ingresso del nostro Paese segna un passo politico e strategico rilevante
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L’Italia, dopo avervi preso parte finora in qualità di osservatore, ha aderito ufficialmente all’Alleanza Ue sul Nucleare. L’iniziativa, guidata dalla Francia, è nata nel 2023 per promuovere gli interessi dei Paesi favorevoli all'atomo. L’ingresso dell’Italia segna un passo politico e strategico rilevante, in un momento in cui l’energia nucleare torna al centro del dibattito sulla sicurezza e la transizione energetica del Vecchio Continente.
L’Alleanza Nucleare nasce su iniziativa della Francia nel febbraio 2023, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica europea. I Paesi fondatori erano inizialmente 12: Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria. A questi, nel febbraio 2025, si è aggiunto il Belgio, passato da osservatore a membro effettivo. Ad oggi, con l’ingresso dell’Italia, il numero dei membri effettivi sale a 14 mentre solo l'Estonia rimane con lo status di osservatore.
L’Alleanza Nucleare si propone di: promuovere il nucleare come pilastro della transizione energetica europea, al fianco delle fonti rinnovabili; favorire l’accesso a finanziamenti pubblici e privati, anche per lo sviluppo di reattori di nuova generazione (SMR e AMR); garantire neutralità tecnologica, includendo il nucleare tra le fonti sicure e resilienti per diversificare gli approvvigionamenti energetici; ridurre le dipendenze strategiche, sviluppando un’industria nucleare europea autonoma nella fornitura di materie prime per applicazioni energetiche e non.
Attualmente l’Alleanza si riunisce a margine dei Consigli Energia dell’Ue, con la partecipazione di ministri e rappresentanti di alto livello dei Paesi membri. La governance e il programma di lavoro definitivo sono ancora in via di definizione: in discussione vi è una proposta avanzata dalla Svezia per strutturare maggiormente l’attività dell’organismo.
Con l’ingresso come membro effettivo, l’Italia può: partecipare attivamente a tutte le discussioni, gruppi di lavoro e comunicazioni ufficiali alla Commissione Europea; contribuire al Gruppo di Lavoro sul Financing, che mira a facilitare l’accesso ai finanziamenti Ue per i progetti nucleari; consolidare il dialogo con Bruxelles su tutte le tematiche nucleari; rafforzare le relazioni con gli altri Paesi favorevoli allo sviluppo del nucleare in Europa.