FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Voce mamma "accende" cervello bimbi: la riconoscono in un secondo

La ricerca apre nuove strade per studiare i deficit di comunicazione nei piccoli, come ad esempio nel caso dellʼautismo

La voce della mamma è come un "incantesimo" per i bambini: basta anche solo un secondo per riconoscerla e sentirla "accende" diverse aree del cervello.

E' quanto emerge da uno studio della Stanford University School of Medicine, pubblicato sulla rivista Pnas. Gli studiosi hanno esaminato con una risonanza magnetica nucleare 24 ragazzini tra 7 e 12 anni mentre ascoltavano registrazioni di voci, che ripetevano parole senza un senso compiuto, realizzate dalla mamma e da una sconosciuta.

Riconoscimento infallibile - I test hanno dimostrato che i ragazzi, ascoltando anche solo un secondo di registrazione, sono in grado di riconoscere la voce della madre con un'accuratezza del 97%. Numerose le aree del cervello attivate durante l'ascolto: da quella uditiva (la corteccia uditiva primaria) a quella che gestiscono le emozioni (l'amigdala), fino ai settori cerebrali coinvolti nella percezione e nell'elaborazione dei volti.

"L'estensione delle aree che erano impegnate è stata davvero sorprendente", ha spiegato Vinod Menon, autore principale dello studio. "Sapevamo che sentire la voce materna può essere un'importante fonte di conforto emotivo per i bambini - ha aggiunto il ricercatore Daniel Abrams -, ma con questa ricerca stiamo mostrando i circuiti biologici che permettono tutto questo".

Una speranza contro deficit comunicativo e autismo - Secondo gli scienziati, lo studio potrebbe offrire un nuovo importante modello per studiare i deficit di comunicazione nei bambini, come ad esempio nel caso dell'autismo. Gli esperti sostengono infatti che la capacità di comunicare socialmente dipende infatti molto da "come si reagisce alla voce della mamma". Il prossimo obiettivo sarà capire se l'effetto "incantesimo" della voce materna sia circoscritto a un certo limite di età o si prolunghi nel tempo.