Non solo un dovere sociale

Investire nella ricerca: un valore economico e non solo scientifico

Ogni euro investito in ricerca sanitaria può generare fino a 2,4 euro in termini di ritorni indiretti: così la ricerca rappresenta un investimento ad alto ritorno per il Paese

02 Lug 2025 - 19:28
 © Ansa

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Investire nella ricerca è un dovere scientifico e sociale ma anche un vantaggio economico. Non solo: l'investimento in ricerca genera benefici su tutto il sistema. Perché innanzitutto contribuisce alla formazione di specialisti, quindi alimenta la produzione di evidenze scientifiche, accelera quindi l'innovazione e sostiene le riforme.

Ma c'è, appunto, anche un aspetto economico. La ricerca, infatti, rappresenta un investimento ad alto ritorno per il Paese, oltre ad essere una leva culturale. Studi della Commissione europea riportano che ogni euro investito in ricerca sanitaria può generare fino a 2,4 euro in termini di ritorni indiretti. Cosa si intende per ritorni indiretti? Minori costi sanitari, maggiore produttività e un miglioramento della salute pubblica e dell’occupazione qualificata.

Sulla rilevanza per tutto il sistema degli investimenti in dottorati nelle politiche sanitarie, il professor Claudio Jommi, esperto di economia sanitaria, tiene in considerazione anche il confronto tra l'Italia e gli altri Paesi: l'Italia investe solo l'8,9% del Pil in sanità (contro il 12,7% della Germania e il 12,1% della Francia), la spesa sanitaria pro-capite è di circa 3.200 dollari (in Germani è di 6.500 e in Francia 6.100) e infine solo il 5% del Fondo Sanitario italiano è destinato alla prevenzione (con il 95% che va alla cura). 

In questo contesto, dunque, emerge come sia necessario non solamente che la spesa sanitaria aumenti, ma anche che sia utilizzata meglio e indirizzata a decisioni basata su evidenze scientifiche prodotte da una ricerca pubblica solida. Per questo, un programma come quello della Fondazione Lilly che prevede il finanziamento di 30 dottorati, rappresenta una leva per formare innanzitutto capitale umano di alto profilo tra economia, sanità e management. Ma consente poi anche di generare evidenze scientifiche applicabili per ottimizzare e migliorare la spesa e l'efficienza del Servizio Snaitario e, infime, permette anche di ridurre gli sprechi e orientare le risorse in modo strategico. 

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