Patologia molto rara

Miastenia gravis, sintomi e cure possibili della malattia che ha colpito Monica Seles

L’ex campionessa ha rivelato di convivere con una rara malattia neuromuscolare. Dalla definizione ai test diagnostici, fino alle terapie più moderne: una guida chiara e aggiornata

13 Ago 2025 - 10:16
 © Afp

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Monica Seles, leggenda del tennis mondiale, ha raccontato di convivere con la miastenia gravis, malattia neuromuscolare autoimmune che provoca debolezza e affaticamento muscolare. "Faccio fatica anche ad asciugarmi i capelli" ha confessato in un'intervista, offrendo uno spaccato reale della sfida quotidiana con questa patologia. I sintomi, che possono variare di intensità nel corso della giornata, rendono complessi anche gesti semplici. La sua testimonianza ha portato alla ribalta un disturbo raro, ma oggi affrontabile grazie a diagnosi precoce, monitoraggio costante e terapie sempre più mirate.

Cos'è la miastenia gravis

La miastenia gravis è una malattia autoimmune cronica che interferisce con la comunicazione tra nervi e muscoli. Il sistema immunitario produce anticorpi diretti contro i recettori dell’acetilcolina (AChR) o contro altre proteine come MuSK e LRP4. Questi anticorpi impediscono il passaggio del segnale nervoso, causando una contrazione muscolare debole o inefficace.
Si tratta di una patologia a decorso variabile: in alcuni casi rimane localizzata (per esempio solo agli occhi), in altri si estende a più gruppi muscolari. Il termine “gravis” sottolinea la possibile gravità, specie in assenza di trattamento adeguato. Il nome deriva dal greco e dal latino: “myasthenia” (debolezza muscolare) e “gravis” (grave).

Perché se ne parla oggi: la testimonianza di Monica Seles

Seles, vincitrice di 9 titoli del Grande Slam, ha parlato apertamente della sua diagnosi: “Alcuni giorni posso fare molto, altri anche pettinarmi diventa difficile”. Ha spiegato che i sintomi non sono costanti: la debolezza peggiora con l’uso ripetuto dei muscoli e migliora con il riposo.
Il suo racconto offre visibilità a una condizione spesso sottodiagnosticata, perché i disturbi possono sembrare generici o essere confusi con altre malattie neuromuscolari.

Chi colpisce: incidenza, età di esordio e fattori di rischio

La miastenia gravis è rara: secondo stime internazionali, colpisce da 15 a 30 persone ogni 100.000 abitanti. Può insorgere a qualsiasi età, ma presenta due picchi principali:

  • tra i 20 e i 40 anni, soprattutto nelle donne,
  • oltre i 50 anni, prevalentemente negli uomini.

In circa il 10-15% dei casi è associata a timoma, un tumore del timo, mentre un ulteriore 60-70% dei pazienti presenta anomalie timiche non tumorali. Fattori genetici, presenza di altre malattie autoimmuni e esposizione a determinati farmaci possono aumentare il rischio.

I sintomi: oculari, bulbare, arti e respiro

I sintomi tipici derivano dalla ridotta trasmissione nervosa ai muscoli:

  • Oculari: ptosi palpebrale (una o entrambe le palpebre cadenti), diplopia (visione doppia).
  • Bulbare: difficoltà a parlare (disartria), a masticare e deglutire (disfagia).
  • Arti: debolezza che inizia da spalle e anche e può estendersi a mani e piedi.
  • Respiratori: nei casi più severi, coinvolgimento dei muscoli respiratori con rischio di crisi miastenica. La caratteristica distintiva è la fluttuazione: peggioramento con l’uso e miglioramento con il riposo, spesso più evidente la sera.

Quando sospettarla: segnali che richiedono valutazione specialistica

Un sospetto clinico nasce davanti a:

  • Debolezza muscolare non dolorosa, peggiorata dall’attività.
  • Episodi ricorrenti di cedimento di specifici muscoli (per esempio la palpebra che cala dopo ore di lettura).
  • Disturbi variabili durante la giornata.
  • Difficoltà respiratoria senza causa cardiaca o polmonare evidente.

In presenza di questi segnali, è fondamentale rivolgersi a un neurologo esperto in malattie neuromuscolari.

Diagnosi: esami del sangue, elettromiografia e imaging del timo

Anticorpi (AChR, MuSK, LRP4)

 Il primo passo è la ricerca nel sangue di autoanticorpi specifici.

Elettromiografia e test di stimolazione

 Questi esami misurano la risposta elettrica dei muscoli agli stimoli nervosi, rivelando eventuali anomalie.

Test del ghiaccio per la ptosi

 Applicato sulle palpebre per pochi minuti: un miglioramento temporaneo indica possibile miastenia oculare.

TC/RM del mediastino

 Serve a individuare timoma o iperplasia del timo, condizioni spesso associate.

Le forme cliniche e il ruolo del timo (timoma incluso)

  • Oculare: limitata ai muscoli degli occhi.
  • Generalizzata: coinvolge più distretti muscolari, inclusi collo, arti e muscoli respiratori.

Il timo, organo del sistema immunitario, è implicato nello sviluppo della malattia. La sua rimozione chirurgica (timectomia) può migliorare i sintomi, soprattutto nei pazienti giovani con forma generalizzata.

Terapie sintomatiche: come agiscono gli anticolinesterasici

I farmaci come la piridostigmina aumentano la concentrazione di acetilcolina nelle giunzioni neuromuscolari, migliorando temporaneamente la forza. Non agiscono sulla causa autoimmune, ma sono spesso la prima terapia prescritta.

Terapie immunosoppressive “classiche”: corticosteroidi e farmaci steroid-sparing

Corticosteroidi: riducono la produzione di anticorpi dannosi.

Immunosoppressori: come azatioprina o micofenolato mofetile, permettono di abbassare le dosi di cortisone, riducendo gli effetti collaterali a lungo termine.

Le nuove terapie mirate: cosa sono e quando si usano

Inibitori del complemento - Bloccano una parte del sistema immunitario coinvolta nella distruzione dei recettori muscolari.

Modulatori del recettore FcRn - Farmaci innovativi come rozanolixizumab riducono rapidamente i livelli di autoanticorpi circolanti.

Peptidi mirati alla giunzione neuromuscolare - In fase sperimentale, puntano a proteggere e riparare la trasmissione nervosa.

Crisi miastenica: riconoscerla e cosa fare subito

Si tratta di una complicanza potenzialmente fatale, caratterizzata da insufficienza respiratoria acuta. Richiede ricovero in terapia intensiva e interventi urgenti come ventilazione assistita, plasmaferesi o somministrazione di immunoglobuline.

Attività leggere e controllate, con pause frequenti, possono aiutare a mantenere il tono muscolare senza sovraccaricare.

Consigli pratici quotidiani

Organizzare le attività nei momenti della giornata in cui i sintomi sono meno intensi.

Gravidanza e gestione multidisciplinare

Serve una pianificazione accurata e monitoraggio stretto per evitare peggioramenti.

Lista di farmaci a rischio

Alcuni antibiotici, anestetici e farmaci cardiovascolari possono aggravare la miastenia e vanno evitati o usati con cautela.

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