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Giornata mondiale senza tabacco, aumenta il consumo fra i giovani in Italia e nell'Unione europea

Secondo la Società italiana di tabaccologia, il fumo causa oltre 80mila morti lʼanno. Nel mondo i tabagisti superano il miliardo

Giornata mondiale senza tabacco, aumenta il consumo fra i giovani in Italia e nell'Unione europea - foto 1
ansa

Tra il 2014 e il 2017 la percentuale di giovani che consumano prodotti del tabacco (non solo "bionde", ma anche sigarette elettroniche ecc.

ndr) nell'Ue è aumentata: un'abitudine che si conferma più radicata nei Paesi del Sud Europa, compresa l'Italia. E' quanto emerge dai dati Eurobarometro pubblicati in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, che si celebra il 31 maggio. Il tasso di tabagisti nella fascia di età tra 15 e 24 anni è cresciuto dal 24 al 29%. Secondo la Società italiana di tabaccologia, il fumo causa oltre 80mila morti ogni anno.

I Paesi con più tabagisti sono Grecia (37%), Bulgaria (36%), Francia (36%) e Croazia (35%), mentre nel nostro Paese il dato si ferma al 24%. Le percentuali di fumatori più basse si trovano in Svezia (7%) e in Gran Bretagna (17%).

La maggioranza degli intervistati (63%) pensa che l'uso di sigarette elettroniche dovrebbe essere vietato in luoghi dove esistono divieti di fumo e il 46% è favorevole al "plain packaging" per le sigarette, vale a dire i pacchetti uniformi ed anonimi senza marchi e colori. La prossima indagine è prevista per il 2019/2020, quando si potrà valutare il primo impatto della direttiva sui prodotti del tabacco, entrata in vigore il 20 maggio scorso.

Nel mondo oltre un miliardo di fumatori - Nonostante i danni dovuti alle sigarette siano già ben conosciuti da decenni, nel mondo fuma ancora oltre un miliardo di persone e ogni anno in otto milioni perdono la vita a causa del fumo attivo o passivo. Il tabacco, recita lo slogan scelto dall'Oms per la Giornata mondiale del 31 maggio, "è una minaccia per lo sviluppo".

Oms: "Il fumo ostacola lo sviluppo" - La maggior parte di questo "fardello" economico ricade sui Paesi a basso e medio reddito, dove si registra l'80% delle morti premature dovute alle sigarette. La coltivazione del tabacco richiede grandi quantità di pesticidi e fertilizzanti e utilizza 4,3 milioni di ettari di terra a livello globale, contribuendo per il 2-4% alla deforestazione. "L'industria del tabacco - spiega l'Organizzazione - produce inoltre oltre due milioni di tonnellate di rifiuti solidi".