Secondo una ricerca dell'University College di Londra, questi geni influenzano indirettamente l'ambiente, a partire dall'utero nel quale si sviluppa il feto fino a quello nel quale vengono cresciuti i bambini
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Oltre a quelli normalmente trasmessi alla generazione successiva, anche i geni materni che non vengono ereditati dai figli hanno un ruolo nel determinare se diventeranno sovrappeso od obesi nel corso della loro vita: questi geni, infatti, possono avere un'influenza indiretta plasmando l'ambiente, a partire dall'utero nel quale si sviluppa il feto fino a quello nel quale vengono cresciuti i bambini.
Lo ha scoperto lo studio dell'University College di Londra pubblicato sulla rivista Plos Genetics, che evidenzia come i geni della madre abbiano un peso maggiore rispetto a quelli del padre nel determinare la salute futura dei figli.
I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a patrimonio genetico, stile di vita e Bmi, l'Indice di massa corporea, di oltre 2.600 famiglie composte da madre, padre e figlio, seguendo i bambini dalla nascita fino all'età di 17 anni. In questo modo, sono riusciti a distinguere gli effetti diretti dei geni ereditati da quelli indiretti dei geni che invece non sono stati trasmessi. I risultati mostrano che il Bmi di entrambi i genitori è correlato a quello dei figli, ma mentre l'influenza paterna si esaurisce quasi interamente con l'eredità genetica diretta, lo stesso non vale per la madre: per quest'ultima, hanno un piccolo effetto anche i geni non ereditati, soprattutto durante la gravidanza e l'adolescenza.
"Non si tratta di dare la colpa alle madri, ma piuttosto di sostenere le famiglie affinché contribuiscano in modo significativo alla salute a lungo termine dei bambini", afferma Liam Wright che ha guidato i ricercatori. "Interventi mirati per ridurre il Bmi materno, in particolare durante la gravidanza potrebbero ridurre l'impatto intergenerazionale dell'obesità", conclude.