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Cervello, uno studio dimostra che le onde cerebrali come quelle della radio viaggiano su due frequenze: AM e FM

I ricercatori hanno dimostrato l'esistenza di due canali d'informazione che trasmettono messaggi diversi e complementari e ci permettono di comprendere meglio le alterazioni alla base di disturbi come il Parkinson 

Cervello, uno studio dimostra che le onde cerebrali come quelle della radio viaggiano su due frequenze: AM e FM - foto 1
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Le onde cerebrali possono essere ascoltate su doppia frequenza: AM (amplitude modulation) e FM (frequency modulation), proprio come accade in una radio.

Lo studio, condotto dai ricercatori dell'Università Statale di Milano, in collaborazione con il Centro per le Neuroscienze di Madrid e l'Università di Trieste ha scoperto un nuovo linguaggio delle cellule nervose nel cervello umano.

Attualmente le modalità di ascolto delle onde cerebrali si concentrano solo sulla frequenza AM, ma i ricercatori hanno dimostrato l'esistenza di due diversi canali d'informazione che trasmettono messaggi diversi e complementari. Il team di studiosi, guidati da Alberto Averna, ricercatore all'Università svizzera di Berna, ha registrato l'attività elettrica dei neuroni, grazie a elettrodi impiantati chirurgicamente nelle parti profonde del cervello, ascoltandoli per la prima volta anche in frequenza FM.

 

Ciò che è stato scoperto è che la modalità FM, risulta essere più precisa e meno sensibile alle interferenze e al rumore elettrico, mentre quella AM subisce meno l'influenza della distanza. 

 

I ricercatori sottolineano come, lo studio pubblicato sulla rivista Npj - Parkinson's Disease, dimostri che l'ascolto in una sola modalità, utilizzato finora, potrebbe non far percepire tutti i messaggi e tutto ciò che ci dicono i neuroni. spiega che "queste osservazioni pongono le basi per un approccio combinato AM ed FM per lo studio degli stati cerebrali. Esse ci permettono di comprendere meglio le alterazioni alla base di disturbi come il Parkinson".

 

“Queste osservazioni - conclude Alberto Priori, co-autore dello studio - oltre ad avere un significato più immediato per la comprensione delle alterazioni alla base dei disturbi della malattia di Parkinson, pongono le basi in modo più generale per un approccio combinato AM ed FM per la definizione degli stati cerebrali da tutti i segnali di popolazioni di neuroni cerebrali come per esempio l’elettroencefalogramma”. In altre parole, le grandi popolazioni di neuroni che si trovano nel cervello umano veicolano informazioni complementari e solo parzialmente sovrapponibili attraverso sia la modalità AM che quella FM.

 

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