DATI AGENAS

Pronto soccorso, -1 mln di accessi nel 2012

Gli utenti scesi da 14,4 a 13,4 milioni. Il dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). L'importanza di medici territoriali e guardie mediche nel dissuadere dall'uso improprio del servizio

12 Giu 2013 - 16:12
 © Ansa

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Gli accessi ai Pronto soccorso degli ospedali italiani sono calati di un milione in un anno. Secondo i dati trasmessi dalle Regioni al sistema informativo Emur del ministero della Salute per il 2012, rispetto al 2011 si è passati da 14.479.595 a 13.433.427. Lo evidenzia il presidente dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), Giovanni Bissoni, nell'editoriale al Quaderno di Monitor, collana della rivista dell'Agenas.

Da un'indagine dell'Agenas è emerso il ruolo centrale di medici di base, guardia medica, ecc. nel dissuadere i pazienti a rivolgersi al Pronto soccorso quando non è necessario. Queste figure infatti vengono coinvolte nel 92,9% dei casi di emergenza sanitaria.

Il nuovo Quaderno di Monitor riporta poi il risultato di un monitoraggio che Agenas svolge, in convenzione con il ministero della Salute, su alcuni progetti regionali riguardanti le cure primarie, l'assistenza 24 ore al giorno, la riduzione degli accessi impropri al Pronto soccorso e il miglioramento della rete assistenziale. Si tratta di 12 Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto), riguardanti principalmente la sperimentazione di diversi modelli territoriali.

L'indagine ha mostrato che al bisogno di salute del paziente che non sia in condizioni di urgenza si può rispondere con un tipo di organizzazione diversa, soprattutto garantendo la continuità del servizio da parte dei dottori di medicina generale. Il modello preferito è emerso un servizio a gestione territoriale (92,8% casi), con un’accessibilità che nel 42,8% dei casi si articola su 7 giorni su 7 ed un’apertura h24 del servizio nel circa il 30% dei casi.

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