PREVENZIONE SALVAVITA

Papilloma virus, nel mirino le 20enni

Poco sfruttati i vaccini secondo la Società italiana di infettivologia pediatrica

30 Apr 2013 - 15:25
 ©  Afp

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Ogni anno in Italia si registrano circa 3.500 nuovi casi di persone contagiate da Papilloma virus (Hpv), con un migliaio di donne morte per patologie dovute all'infezione e forme tumorali legate al virus, sempre più spesso segnalate anche nei maschi. A 20 anni si riscontra la maggiore prevalenza di infezioni. Ancora oggi l’Hpv è poco conosciuto e i suoi effetti vengono sottovalutati da adolescenti e genitori.

Causa di tumore - L'infezione da Papilloma virus, tra le più comuni Malattie sessualmente trasmesse, è la causa necessaria perché si sviluppi il cancro del collo dell’utero, secondo tumore più frequente, nell'Unione europea, tra le donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni, dopo quello della mammella. Susanna Esposito, presidente Sitip, spiega: "Nel mondo, circa il 70% delle donne entra in contatto con il virus Hpv almeno una volta nella vita e la maggiore prevalenza di infezioni si riscontra all’età di 20 anni, proprio in coincidenza con il recente inizio dell’attività sessuale". Dopo questa età, infatti, alcuni ceppi del virus vengono eliminati dalle difese dell'organismo della donna, lasciando un’immunità specifica: ne consegue, quindi, che oltre i 20 anni la prevalenza di infezioni diminuisca.

In Italia poche vaccinazioni - L’Organizzazione mondiale della sanità e le autorità sanitarie di tutti i Paesi raccomandano, quindi, una vaccinazione anti-Hpv precoce, già tra le pre-adolescenti, in un’età compresa tra gli 11 e i 12 anni, quando la risposta immunitaria è migliore e il beneficio è massimo. La vaccinazione è molto efficace, inoltre, se effettuata anche prima dell'inizio dell'attività sessuale perché induce una protezione maggiore prima di un eventuale contagio. L’Italia risulta essere ben lontana dall’esempio del Regno Unito, dove le coperture con 3 dosi di vaccino anti-Hpv superano l’85%. Nel nostro Paese, infatti, le coperture vaccinali in questi anni non hanno visto un grande incremento.

L’Hpv si trasmette durante i rapporti sessuali, anche non completi, per contatto diretto fra la cute o le mucose di un soggetto infettato e quelle di un soggetto suscettibile, cioè di una persona che non aveva mai incontrato in precedenza quel particolare tipo di virus. L’utilizzo corretto e costante del profilattico previene la maggior parte delle infezioni batteriche e virali, ma l’infezione da Hpv ha un suo aspetto caratteristico, legato al fatto che se si trova su un tratto di pelle non coperta dal profilattico, la trasmissione può avvenire ugualmente.

Sono 120 i tipi di Hpv esistenti e di questi, 40 sono associati a patologie genitali e al cancro del collo dell’utero. Inoltre, il virus è associato anche ad altri tumori delle vie ano-genitali, del cavo orale e della cute in generale. Susanna Esposito prosegue: "Sebbene in un gran numero di donne si possa riscontrare un’infezione da Hpv a carico del collo dell’utero, nella gran parte di esse il processo non progredisce verso il cancro, grazie all’intervento delle difese dell’organismo".

Non solo un problema femminile - Da sfatare, inoltre, la convinzione che l’Hpv colpisca soltanto le donne. Nel corso della vita, infatti, il 50% degli uomini, quindi 1 su 2, potrebbe contrarre un'infezione da Papilloma virus: il Dna dell’Hpv tipo 16 è stato identificato nelle mucose dei genitali e della cavità orale, e sulla cute di soggetti di sesso maschile, soprattutto omosessuali e bisessuali.

"Importanza sottovalutata" - Eppure, la copertura vaccinale anti-Hpv non è così elevata come ci si aspetterebbe. La dottoressa Esposito conclude: “In Italia  non è stata percepita in tutta la sua importanza e valutata per il forte impatto positivo che può rivestire solo in presenza di elevate coperture vaccinali. Negli ultimi tempi, poi, abbiamo assistito ingiustamente a un attacco concertato alle vaccinazioni, accusate da persone senza alcuna base scientifica, di essere causa di gravi patologie a fronte di dubbi vantaggi, tentando di far passare il sospetto che esse siano effettuate con la

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