Festività sotto il piumone

A Natale il picco dell'influenza

Colpite cinquantamila persone a settimana. Incidenza maggiore tra i bambini

30 Nov 2012 - 12:16
 ©  Afp

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L'influenza di questa stagione ha colpito finora 228 mila persone, con un ritmo di oltre 50 mila italiani a settimana: 55.700 nell'ultima, contro i 46.800 di quella precedente. Questa la situazione segnalata dai medici sentinella della rete Influnet alla vigilia dell'inizio di dicembre, il mese in cui i virus parainfluenzali lasceranno spazio all'influenza vera e propria e decollerà l'epidemia.
Secondo le previsioni degli esperti, anche quest'anno il mal d'inverno inizierà a colpire di più tra Natale e Capodanno.
Un'avanzata che va avanti a pieno regime e che metterà a letto 6 milioni di italiani

Tre ceppi
A causare l'influenza sono tre virus: l'H1N1 dell'influenza suina, che si presenta in una forma non molto mutata, e due nuove varianti genetiche: la H3N2 chiamata Victoria e  il virus B\Wisconsin.

Più colpiti i bambini

Nella settimana dal 19 al 25 novembre, monitorata nell'ultimo bollettino Influnet, l'incidenza totale delle sindromi influenzali in Italia è stata di 0,92 casi per mille persone assistite dai medici. In linea con le tendenze registrate negli anni precedenti, il bersaglio preferito dai virus sono i bimbi piccoli, con un'incidenza pari a 2,84 casi per mille nella fascia d'età che va da zero a quattro anni.
Nei ragazzini dai 5 ai 14 anni il dato è pari a 1,11 casi per mille (anch'esso superiore all'incidenza generale), mentre nella fascia dai 15 ai 64 anni scende a 0,85/mille e tra gli over 65 a 0,38/mille.
Per la Influnet: "L'incidenza delle sindromi influenzali è al livello di base. L'andamento della curva epidemica è paragonabile a quello delle scorse stagioni influenzali".

Ritardi nelle vaccinazioni
Nonostante, l'andamento della diffusione del virus stia procedendo in base alle previsioni, tra i medici è diffuso un sentimento di preoccupazione legato ai ritardi nella campagna di vaccinazione di quest'anno. In particolare, per quanto riguarda il Lazio, la Federazione dei medici di medicina generale del Lazio ha rilevato un calo del 30-40 per cento nel numero dei vaccinati.
Pierluigi Bartoletti segretario della Federazione ricorda: "Siamo partiti con un mese di ritardo per i problemi sollevati dal ministero della Salute che ha prima ritirato e poi rimesso in commercio alcuni tipi di vaccini. Ora stiamo notando nei nostri studi che la popolazione di mezza età, gli anziani e i malati cronici sono i grandi assenti di questa iniziativa".

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