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I segreti della vecchiaia svelati dagli astronauti

I processi degenerativi causati dallʼassenza di gravità mimano, in modo più rapido, quelli terrestri

Afp

Ciò che accade al corpo umano nello spazio, potrebbe essere simile, in maniera accelerata, a ciò che accade sulla Terra. Dunque, per quanto possa apparire curioso, studiare il comportamento delle nostre cellule, in particolare di quelle che rivestono i vasi sanguigni, durante le missioni spaziali, può dare una mano ai ricercatori per mettere a punto nuove strategie per contrastare le patologie legate all'invecchiamento e all'aumento delle aspettative di vita. Il lavoro intitolato "Effects of Space flight on endothelial function" (Effetti del volo spaziale sulla funzione epiteliale), diretto da Debora Angeloni, è stato selezionato dalla European Space Agency.
Grazie a questa tesi un'allieva dell'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Ivana Barravecchia, si è aggiudicata il premio accademico "Young Investigator Award", che le è stato assegnato durante il sesto congresso dell'"Italian Society for Space Biomedicine and Biotechnology".

Il volo spaziale "mima" la vecchiaia

Il team di ricercatori vuole determinare gli effetti del volo spaziale sulle cellule endoteliali, le cellule che rivestono i vasi sanguigni. Ma perché studiare il comportamento delle cellule durante un volo spaziale? Per gli effetti su tutti noi.
Gli studi confermano che i danni alla salute causati dal restare in assenza di gravità mimano, provocando una sorta di accelerazione, patologie degenerative e dell'invecchiamento riscontrate sulla Terra.
Debora Angeloni - ricercatrice del laboratorio di scienze mediche della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa - spiega: "Caratterizzare tali danni potrebbe portare alla conoscenza di percorsi di patogenesi importanti non soltanto per gli equipaggi aerospaziali, soprattutto per quelli destinati a missioni di lunga durata, ma anche al comune cittadino aggredito da patologie degenerative e dell'invecchiamento sempre più frequenti coll'aumentare della vita media. Quindi lo studio del danno biologico associato al volo spaziale rappresenta una possibilità importante, fino a pochi anni fa persino impensabile, per aumentare la nostra conoscenza di patologie comuni per creare strumenti di prevenzione e cura nuovi e sempre più efficaci".