Al via lo studio clinico

Staminali contro la sclerosi multipla

Al via lo studio clinico: il primo paziente è italiano. Ricerca internazionale con Italia capofila

11 Ott 2012 - 16:38
 ©  Afp

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E' partita la sperimentazione clinica sull'uomo basata sull'utilizzo di cellule staminali mesenchimali adulte contro la sclerosi multipla, e il primo paziente a essere stato trattato con le staminali è italiano. L'annuncio arriva dal responsabile del Centro sclerosi multipla dell'Università di Genova, Antonio Uccelli, in occasione del ventottesimo Congresso europeo sul trattamento e la ricerca sulla Sclerosi multipla in corso a Lione. Lo studio, denominato Mesems e finanziato per una parte dalla Fondazione italiana sclerosi multipla (Sism), coinvolge una decina di Paesi e vede l'Italia capofila.
In totale saranno trattati 160 pazienti, tra cui una trentina di italiani.
Il primo paziente è stato trattato a Genova. Uccelli spiega: "E' stato arruolato a luglio e le staminali gli sono state trapiantate a settembre". La speranza è che lo studio approdi a nuovi trattamenti terapeutici.
L'esperto sottolinea: "Vorremmo arrivare a ottenere farmaci a base di staminali che riescano a bloccare la malattia e riparare i tessuti danneggiati quando possibile".

Funzionano o no? Uccelli continua: "L'obiettivo della fase II è di arrivare a dare una risposta definitiva alla domanda se le cellule staminali mesenchimali funzionano realmente contro questa malattia. In caso di risposta negativa, speriamo almeno di mettere fine al turismo della speranza, dove conta solo la carta di credito dei pazienti disperati in cerca di cure miracolose".

Non su tutti i malati Uccelli spiega i limiti dell'eventuale terapia: "Le staminali potranno essere impiegate solamente in quei pazienti che hanno tessuti nervosi non ancora completamente danneggiati".
Per chiarire il concetto l'esperto fa un esempio: "Quando un bosco si infiamma, e il bosco in questo caso è il sistema nervoso del paziente affetto da sclerosi multipla, non è più possibile intervenire. Invece, quando l'incendio ancora non si è esteso, pensiamo sia possibile 'spegnere' l'infiammazione grazie alle cellule staminali mesenchimali estratte dal midollo osseo del paziente stesso e speriamo di confermare che esse hanno anche una funzione protettiva e di riparazione dei nervi".

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