Nata a Milano nel 1934, è stata interprete raffinata, attrice e ambasciatrice di un modo elegante e intimista di raccontare le emozioni
© Da video
Il mondo della musica piange la scomparsa di Ornella Vanoni, voce inconfondibile e figura simbolo della canzone italiana. Nata a Milano nel 1934, è stata interprete raffinata, attrice e ambasciatrice di un modo elegante e intimista di raccontare le emozioni.
La sua carriera, lunga oltre sei decenni, ha attraversato epoche, generi e palcoscenici, rimanendo sempre fedele a uno stile personale fatto di intensità, ironia e misura. Brani come "Senza fine", "L’appuntamento", "Domani è un altro giorno" e "Una ragione di più" sono entrati nella memoria collettiva e hanno contribuito a definirne l’immagine di artista sofisticata e sensibile.
Vanoni ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana, da Gino Paoli a Giorgio Calabrese, da Vinicius de Moraes a Paolo Fresu, sperimentando contaminazioni tra jazz, musica brasiliana, melodico e cantautorato. Negli ultimi anni aveva conquistato anche le nuove generazioni, grazie alla sua autoironia, alla sua eleganza fuori dal tempo e a una presenza mediatica sempre originale.
La ricordiamo con la sua esibizione ai Telegatti del 1985, quando – in coppia con Gino Paoli – ha cantato una delle sue canzoni più belle: "Ti lascio una canzone", regalando al pubblico un frammento indimenticabile di poesia e complicità musicale.