Il Maestro parla a "Jazz Meeting" del concerto al castello di Porciano a Stia (AR)
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Il 18 luglio al castello di Porciano a Stia, nel quadro di "Naturalmente Pianoforte", festival che si svolge ogni anno nel Casentino in Toscana, il Concerto di Patrizio Fariselli. L'evento si preannuncia come una contaminazione tra: pianoforte, tastiere ed effetti elettronici con brani del periodo degli Area, ma anche del nuovo lavoro del musicista: "100 Ghost". Il Maestro è gradito ospite a “Jazz Meeting".
Sicuramente il luogo dove il concerto si tiene, sarà determinante per la riuscita dell'evento, dice Fariselli. Arriveremo al tramonto in questo posto stupendo, mi auguro con l'atmosfera giusta e con un repertorio adeguato, non solo da punto di vista dell'uso del piano, ma anche degli effetti elettronici.
Mai come negli ultimi anni ha "giocato" sull'interazione tra piano ed elettronica, non solo con le tastiere ma anche con gli effetti.
Metto sempre al primo posto il pensiero musicale; secondo me un artista ha il dovere di fare questo. L’obiettivo dovrebbe essere quello di sviluppare una "poetica", attraverso l’utilizzo degli strumenti.
Il mio atteggiamento è quello di non privarsi di nulla, sia a livello acustico che elettronico, ecco perché mi diverto a "manipolare" qualsiasi cosa.
Cosa rappresenta per te il live
Il rapporto con pubblico é indispensabile si chiude un cerchio ideale, tra il musicista e la gente, tra chi suona e chi ascolta.
La differenza tra improvvisazione e composizione è che io considero quest’ultima una improvvisazione sedimentata, ovvero la composizione nasce nel momento che tu riesci a "fermare" e trasformare le sue idee.
L'intuito è fondamentale come lo sono la memoria e la consapevolezza, dal momento che quando improvvisi non hai tempo per pensare; questo è più rischioso per un musicista, ma anche, se vogliamo, più avvincente.