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Nasce l'associazione di categoria dei Direttore di Coro

La creazione è stata promossa dalla Federazione Cori italiani Chorus Inside

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Anche l'Italia si è finalmente dotata di un'Associazione di Categoria per la tutela e la formazione dei Direttori di Coro, una realtà numericamente e professionalmente importante e presente in tutto il territorio nazionale.

Quasi tutte le nazioni europee e molti paesi extracomunitari (tra i quali gli Stati Uniti e la Russia) hanno costituito un organo di rappresentanza per la categoria dei Direttori di Coro, una professione intellettuale di alta specializzazione espletata sia nei Conservatori statali e nelle Scuole musicali che nei collettivi corali diffusi capillarmente in quasi ogni centro abitato. La nascita dell'associazione è stata promossa dalla Federazione Cori italiani Chorus Inside, un Ente Terzo Settore che ha raccolto l'adesione dei più importanti Direttori italiani.

Tra loro Pasquale Veleno (direttore Coro dell'Accademia di Pescara - docente Conservatorio di Pescara e Matera), Piero Monti (direttore Coro del Teatro Massimo di Palermo), Carmine Santaniello (direttore Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli), Roberto Maggio (direttore Coro “Laeti Cantores” di Salerno - docente Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino), Mauro Marchetti (direttore Coro Città di Roma), Aldo Cicconofri (direttore Coro Polifonico Città di Tolentino - docente Conservatorio Rossini di Pesaro), Manolo Da Rold (direttore Corale Zumellese - docente Conservatorio di Ferrara), Enrico Miaroma (direttore Coro città di Ala - docente Conservatorio di Trento), Guido Messore (direttore Coro Samnium Concentus di Campobasso - docente Conservatorio “Lorenzo Perosi”di Campobasso), Michele Josia (direttore Coro Ipavska di Liubljana), Franco Radicchia (direttore Coro "Armoniosoincanto" di Perugia), Alessandro Sabatini (direttore Cappella Musicale Pamphiliana di Sulmona), Monica Malachin (direttore Ensemble "Cohors Naonis" e Coro Polifonico S. Antonio Abate di Cordenons), Paola Stivaletta (direttore Coro Stella Maris di Vasto) e Angela Musco (direttore Coro “Principi di Piemonte” di Alvignano).

Roberto Maggio, che è stato nominato presidente della neonata Associazione, ha illustrato gli obiettivi della Categoria professionale e le attività già in cantiere per il prossimo futuro: "Vogliamo essere punto di riferimento della coralità italiana sia nell'ambito della formazione professionale dei direttori di coro che per quanto attiene alla crescita artistica dei singoli collettivi corali. Essere riconosciuti quali direttori di coro implica una seria responsabilità in termini di deontologia professionale e a tale scopo abbiamo già predisposto un Codice di Condotta ed una Carta dei Valori che ogni aderente alla categoria dovrà acquisire. Oggi la coralità in Italia, in termini numerici, rappresenta una grossa fetta della società italiana, una componente importante presente in quasi tutte le più importanti manifestazioni musicali del nostro Paese. Parliamo di oltre un milione di cittadini italiani che esercitano la nobile arte del canto corale spesso avvalendosi di direttori provenienti dal mondo musicale. Vogliamo essere funzionali proprio alla formazione della classe dirigente della coralità italiana e nei prossimi mesi saranno attivate Masterclass e Seminari di aggiornamento volti specificatamente alla crescita professionale dei direttori".

"Inoltre, finalmente il mondo della coralità italiana sarà messo in rete al fine di interagire e lavorare collettivamente nei progetti che annualmente organizzeremo - ha aggiunto Maggio -. Per quanto riguarda il rapporto con la coralità straniera, possiamo finalmente affermare di essere degnamente rappresentati in ambito internazionale quale categoria qualificata e ci impegneremo affinchè possa concretizzarsi un vero scambio culturale tra i direttori di coro italiani e quelli dei paesi comunitari".

Dopo pochi giorni dalla registrazione dell'Associazione, si contano già centinaia di adesioni da ogni regione italiana, chiaro segnale da parte dei direttori di coro dell'effettiva necessità di essere “categoria”, di sentirsi tutelati in quanto figure professionali riconosciute e con precise attribuzioni.