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Michele Dell'Ongaro presenta il festival dei Due Mondi di Spoleto

Il direttore musicale dell'orchestra di Santa Cecilia ospite di "Popular"

29 Giu 2021 - 11:47
 © Ufficio stampa

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Il Concerto inaugurale con la Budapest Festival Orchestra ha aperto la 64esima edizione del “Festival dei due Mondi” di Spoleto. Nella suggestiva cornice di Piazza Duomo, ha preso il via un’edizione della manifestazione che vedrà la musica, insieme al teatro ed alla danza, come grande protagonista. A dirigere il prestigioso ensemble ungherese Ivàn Fisher. L’orchestra ha eseguito musiche di Milhaud, Ravel e Satie, con un bis dedicato a Gioachino Rossini. Monique Veaute, che ha raccolto il testimone da Giorgio Ferrara, come direttrice artistica della manifestazione, ha avviato una collaborazione con l’Orchestra di Santa Cecilia di Roma, che si protrarrà per prossimi cinque anni. Abbiamo incontrato Michele Dall’Ongaro che dell’Orchestra è sovrintendente e direttore musicale, per parlare di questa esperienza che porta nella città umbra, una delle più importanti orchestre al mondo.

Figura poliedrica: pianista, compositore, musicologo, conduttore televisivo e radiofonico, nello staff di Radio 3 Rai, dove è stato anche responsabile della programmazione musicale, Dall’Ongaro porta a Spoleto la passione maturata in decenni di esperienza. Al Maestro abbiamo chiesto cosa rappresenta per lui, dopo una lunga carriera con l’accademia di Santa Cecilia, essere al vertice di questa istituzione.

"Significa godere di un privilegio enorme - dice Michele Dall’Ongaro - come guidare una Ferrari. Ho la fortuna di lavorare con uno staff di primissimo livello, l’Accademia di santa Cecilia ha una dirigenza straordinaria. La collaborazione con il Maestro Pappano mi dà una grande gioia, suono a Santa Cecilia da quando avevo sei anni e mio nonno ne fu accademico. Pur venendo da un anno difficile, siamo stati sempre in attività come Orchestra. Per quanto mi riguarda ho frequentato Spoleto da quando avevo 15 anni ed il Festival storicamente ha dato la possibilità agli artisti, non solo musicisti, ma anche danzatori e attori, di sperimentare nuovi progetti. Lavoriamo con l’orchestra di Budapest non con uno spirito di concorrenza ma di collaborazione; tutti i progetti si armonizzano magnificamente. Non era mai accaduto in passato, che un’orchestra come la nostra, fosse presente maniera così massiccia al Festival. L’orchestra di Santa Cecilia è una di quelle che fa il maggior numero di tournée e che va a Vienna suonando composizioni di Bruckner o di Saint Saens a Parigi".

Una presenza "capillare" quella della orchestra da lei guidata al Festival...
Qui a Spoleto i musicisti suoneranno in situazioni e formazioni diverse, con il Maestro Antonio Pappano, che oltre a dirigere il Concerto in piazza si esibirà come pianista. Anche le “prime parti” dell’Orchestra daranno vita, separatamente, a concerti di tipo cameristico.

Nel suo insieme, come vede il programma del Festival?
È un programma che vuol riportare la musica al centro facendola dialogare con le altre arti: il teatro e la danza, come è sempre accaduto al festival dei due Mondi.

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