La soprano e la pianista ospiti a Popular
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
Il soprano Mariangela Campoccia e la pianista Simona Margutti hanno dato vita a tre concerti a Casa Menotti a Spoleto, che hanno esplorato un panorama musicale, dal medioevo ai giorni nostri. Il pubblico ha accolto le due musiciste con grande calore e apprezzato un progetto musicale ricco e variegato, che porta l'ascoltatore a riscoprire compositrici spesso dimenticate o messe in secondo piano, rispetto ai loro colleghi uomini.
Mariangela Campoccia ha messo in campo questo progetto dopo anni di ricerche degli spartiti e di tutto ciò che potesse ampliare i suoi orizzonti. La soprano è passata al canto dopo aver studiato pianoforte fin da bambina; successivamente ha iniziato con il canto formandosi professionalmente in Italia ma anche negli Stati Uniti, con la prestigiosa insegnante italo americana Marianne Casiello, docente del Curtis Institute. In campo operistico ha partecipato a molte produzioni, in Italia e all’estero, esibendosi in prestigiosi teatri come il Petruzzelli di Bari. Nell’edizione del Festival dei due Mondi di Spoleto del 1997 ha collaborato con Giancarlo Menotti per la messa in scena dell'opera “Chip e il suo cane” preparando il coro dei bambini.
Simona Margutti dopo aver conseguito la Laurea di Primo livello in pianoforte al Conservatorio “Morlacchi” di Perugia, si è specializzata in varie istituzioni del nostro Paese, su tutte l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Il pianoforte non è solo il tappeto sonoro del progetto, ma anche un elemento che interagisce con la voce di Mariangela Campoccia, che esprime una grande passione e voglia di comunicare emozioni al pubblico, fortemente colpito dalla sua performance e da quella della pianista Simona Margutti. Ascoltando il concerto si percepisce di come sia importante il feeling tra i musicisti, che spesso viene percepito positivamente anche dal pubblico che assiste ai concerti.
Mariangela Campoccia raggiante alla conclusione del concerto. "Indubbiamente un grande successo, tre concerti con il 'tutto esaurito', seppur in uno spazio non grandissimo, ci hanno fatto capire che il pubblico ha compreso la portata di un progetto che non presenta solo compositrici differenti tra loro, ma che copre anche un arco temporale molto ampio. La gente mi sembra favorevolmente impressionata da queste figure, non tutte conosciute, che vanno a comporre un repertorio che minuziosamente ho ricercato in questi anni. Figure spesso minori che noi vogliamo portare alla ribalta, per dare loro l’importanza che meritano", dice la cantante.
Simona Margutti sottolinea lo sforzo ma anche l’entusiasmo, nel creare un repertorio così articolato: "Si, non a caso, del programma fanno parte compositrici come Clara Schumann che è stata anche una grande pianista, altre possono essere considerate dai più di minore importanza, ma non certo inferiori qualitativamente ai colleghi uomini".
Cosa rappresenta per voi portare al pubblico un progetto così articolato?
Senza dubbio un’emozione molto forte, dice Mariangela Campoccia, soprattutto in un luogo come il Museo Casa Menotti, che in pochi anni si è imposto all’attenzione degli appassionati della musica e della storia del festival in tutto il mondo, nel ricordo del fondatore della manifestazione. In un periodo in cui la donna deve avere un peso maggiore nella società, pensiamo di avere fatto una cosa positiva, nel proporla al pubblico. Sono certa che un concerto di questo tipo, sarebbe piaciuto anche al Maestro.
Il vostro lavoro non è stato solo legato alle prove musicali, ma anche a una notevole ricerca.
Si, che inizia dal Medioevo dice Simona Margutti, leggendo il programma del concerto si può vedere che lo studio parte da da Hildegar von Bingen per arrivare a Consuelo Velasquez, autrice della celeberrima “Besame Mucho”, vissuta fino al 2005, quindi fino quasi ai giorni nostri; autrici che vanno ad abbracciare un periodo lunghissimo e che sia io che Mariangela siamo liete di proporre in un luogo come questo, con un ottimo riscontro da parte del pubblico.
Tutti questi brani hanno molto da raccontare a chi ascolta, non solo musicalmente ma anche la loro vita e le loro passioni. Intanto Mariangela Campoccia è già al lavoro per altri concerti tra questi, anche un recital di classici natalizi.