Nuovo ospite di "Popular"
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
Un volume che riempie un vuoto, quello scritto su Emerson, Lake and Palmer, dedicato al mitico supergruppo britannico, che ebbe grande popolarità anche in Italia negli anni 70. Si intitola “Emotion, Love & Power - L’Epopea degli Emerson Lake & Palmer", pubblicato dalla casa editrice genovese Chinaski ed è scritto da Fabio Rossi, autore di libri di successo come “Quando il rock divenne musica colta - Storia del Prog” e “Rory Gallagher - Il bluesman bianco con la camicia a quadri”. Il volume ha una prefazione curata da Vittorio Nocenzi, tastierista del Banco del Mutuo Soccorso, i cui album erano pubblicati in Inghilterra dalla Manticore, etichetta di proprietà dei tre musicisti. Fabio Rossi ha iniziato a scrivere di musica nel 2009 sul sito www.Metallized.it redigendo recensioni, articoli e live report. Sullo stesso sito, fino al 2014, ha portato avanti con altri colleghi un progetto teso a divulgare tra il popolo del metal altri generi, quali il prog, la fusion, il blues e il punk, ottenendo ottimi riscontri.
Così Fabio, gradito ospite a “Popular”ci parla di come iniziò il suo interesse per Emerson, Lake & Palmer: "Furono il gruppo che mi fece “innamorare” del rock, racconta Fabio, quando nei primi anni ’70, frequentavo il liceo a Roma e durante le occupazioni si ascoltava molta musica e si leggevano anche riviste del settore, in quel momento iniziò il mio interesse per la musica. Un feeling iniziato allora e che mi ha accompagnato fino ai giorni nostri".
Il tuo libro può essere considerato uno strumento utile anche per i giovani...
Si, e lo stesso vale anche per i miei precedenti libri sul prog o su Rory Gallagher, sono dedicati a personaggi o momenti della storia della musica che rischiavano, non tanto di essere dimenticati, quanto di passare in secondo piano rispetto alla musica di oggi.
Fu difficile per Emerson Lake And Palmer scalare le classifiche in quel periodo?
Direi di no, anche perché nei primi anni ‘70 tra gli album più venduti in Italia figuravano opere di gruppi mitici come i Pink Floyd, i Genesis, gli Yes, i Van Der Graaf Generator, o anche i Jetro Tull e appunto Emerson Lake & Palmer, tutti molto popolari, nonostante la loro musica non fosse “facile”. In Italia oltre al “Banco del Mutuo Soccorso”, “Premiata Forneria Marconi” o “Le Orme” c’erano tantissime band di valore: su tutte mi va di ricordare i Metamorfosi con il loro capolavoro “Inferno” o i Semiramis, dove militarono i fratelli Zarrillo.
Emerson, Lake & Palmer hanno frequentato molto spesso il nostro paese amavano le band italiane
Si, con la loro etichetta la Manticore, distribuirono nel Regno Unito i dischi della Premiata Forneria Marconi e del Banco Del Mutuo Soccorso. Non a caso la prefazione del mio libro è curata da Vittorio Nocenzi, che del Banco fu tastierista. Tutti e tre prima di dare vita ad Emerson Lake & Palmer avevano avuto esperienze significative: Emerson con i Nice iniziò a porre le basi per il prog, utilizzando sonorità che si ispiravano alla musica classica. Greg Lake veniva addirittura dai King Crimson, gruppo seminale per il Progressive a livello mondiale. Carl Palmer era stato batterista di un’altra band importante, come gli Atomic Rooster. Il loro interesse per la musica classica sfociò nel disco “Pictures At An Exibition”, ispirato al capolavoro del grande compositore russo Modest Musorgskij. Un album che fu registrato dal vivo una prima volta come documentario filmato di un loro concerto, poi sotto forma di disco vero e proprio, inciso con la stessa “scaletta”, ma in una location differente, cioè a Newcastle.
Le carriere soliste di Emerson Lake and Palmer, hanno delle vere e proprie “gemme"...
Lake realizzò due ottimi dischi con Gary Moore, Emerson ha lavorato nel cinema; tutti ricordano la colonna sonora di “Inferno” di Dario Argento, addirittura prima della nascita del gruppo ci fu la possibilità di far entrare a far parte della band un mito immortale della chitarra rock come Jimi Hendrix. Non a caso Keith Emerson, già prima dell’esperienza con Lake & Palmer, fu definito “il Jimi Hendrix dell’organo hammond” (ndr).