Martedì 23 settembre alle 20.30
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
Il prestigioso palcoscenico del Blue Note di Milano, ospita martedì 23 settembre alle 20.30, il concerto del pianista, compositore e produttore Francesco Cavestri. Il musicista, nonostante la giovane età, si è imposto in breve tempo sulla scena jazzistica, grazie alla tecnica sopraffina, alla personalità e alla sensibilità. dimostrata nel confronto con il pubblico.
Cavestri è reduce dai successi conseguiti nel suo tour che lo ha portato nei luoghi più prestigiosi e suggestivi in Italia e all’estero, come la Steinway Hall di Dubai. Di recente ha fatto il suo ingresso nella famiglia degli artisti Steinway & Sons, che accoglie alcuni dei pianisti più importanti al mondo. La serata al Blue Note sarà arricchita dalla presenza di un ospite a sorpresa.
A Francesco, gradito ospite a “Jazz Meeting” abbiamo chiesto cosa accadrà sul palco del Blue Note
"Daremo vita ad improvvisazioni costruite in base ad un dialogo umano con gli altri musicisti, dice Francesco, come si fa in un colloquio tra due persone: quando ci capita di abbassare o alzare il tono della voce, scegliere i tempi giusti per parlare ed esprimersi; cose che avvengono, anche quando si suona con il palco. Suonerò brani dei miei dischi, ma ci saranno anche anteprime del mio prossimo album, che pubblicherò all’inizio del 2026".
Hai collaborato con molti musicisti, non solo in ambito jazz
E’ un onore che artisti come Fabrizio Bosso o Paolo Fresu abbiano non solo collaborato con me, ma si siano messi in un certo qual modo al servizio della mia musica.
Il jazz affonda le sue radici nell’improvvisazione, ma assorbe moltissimi altri generi.
Per questo ho collaborato con musicisti come Willie Peyote, molto diverso da me per formazione musicale, ma che con me condivide l’interesse per il dialogo tra musiche e quindi tra culture differenti.
Non ho mai alzato barriere, ma ho dialogato con musicisti, dai quali potevo imparare e migliorare la mia formazione musicale.
Da “Bitches Brew” di Miles Davis, iniziò un dialogo tra il jazz ed altre musiche, che nei decenni molti hanno ripreso ed ampliato; basti pensare attualmente a pianisti come l’americano Robert Glasper.
C’è un concerto che ricordi con particolare piacere?
Il mio debutto a Roma all’Alexanderplatz nel gennaio 2023, primo luogo dove mi sono esibito al difuori di Bologna, città dove sono nato ed ho iniziato a suonare.
Sempre a Roma mi ha emozionato suonare alla Casa del Jazz.
Ma anche il festival JazzMI, a Milano dove ho suonato con Willie Peyote.
Questo mio ritorno a Milano per suonare al Blue Note, mi riempie d’orgoglio.
Di Francesco Cavestri Paolo Fresu, ha detto: “Progetti, mediati e respirati da un giovane come lui e che legano il jazz a generi come l’hip hop o la musica elettronica, sono il miglior modo per raccontare che il jazz è una musica per tutti.”
Al pubblico del Blue Note di Milano non resterà che lasciarsi portare per mano dalla musica di Cavestri, dal suo eclettismo e dalla sua voglia di dialogare, con chi ascolta.